A Favara piove: pioggia battente di contestazioni del reato ex articolo 650 codice penale.
In città sono molti a non rispettare le norme del decreto governativo Conte.
Le misure emanate dal governo italiano per combattere il coronavirus avrebbero dovuto cambiare le abitudini dei concittadini. Tuttavia, il condizionale è d’obbligo a Favara, dove i concittadini, nonostante la chiarezza delle disposizioni del decreto appellato “Io resto a casa”, non hanno capito o rifiutano di capire, che bisogna restare a casa.
Sono solo quattro le ragioni che giustificano un allontanamento dalla propria abitazione: lavoro, salute, necessità o rientro presso il proprio domicilio/ abitazione/ residenza. NESSUN’ALTRA È UNA VALIDA GIUSTIFICAZIONE.
Ma i favaresi, bisogna dargliene atto, sono un popolo fantasioso e riescono ad accampare un castello di giustificazioni “ingiustificabili”.
I controlli effettuati a tappeto nella nostra cittadina dai militari della locale Tenenza di Favara mettono in luce l’incoscienza, a tacer d’altro, dei nostri concittadini.
Alle ore 12:00 di oggi più di 100 sono state le persone fermate per effettuare un controllo sulle ragioni dell’uscita e gran parte ohime’ non ha addotto una valida giustificazione.
Tantissime, dunque, le contestazioni del reato, ripeto REATO PENALE, ex articolo 650 per inosservanza di un provvedimento dell’autorità. È irrilevante se si è evoluto o meno violare la legge ciò che rileva è la commissione del fatto. Favarese: hai commesso il fatto e quindi sarai punito. Il termine contravvenzione forse trae in inganno, porta a pensare che si tratti di una semplice multa non è così, è un reato e se lo commetti sarai raggiunto, dopo la contestazione su strada, da un decreto penale di condanna.
La tua fedina penale sarà macchiata e sarai costretto a rivolgerti ad un avvocato!