Don Giuseppe D’Oriente arciprete di Favara è presente fin dal primo giorno di emergenza sanitaria. La porta della Chiesa è chiusa ma il sacerdote è sul sagrato, quando non è in giro per la città a pregare per tutta la cittadinanza. Don Giuseppe ci dice che nessuno deve sentirsi solo in questo momento e che assieme a lui altri volontari non si risparmiano nell’aiutare gli altri. Lo stesso accade in tutte le parrocchie.
Sono proprio le parrocchie, i sacerdoti e i volontari che, più e prima, delle istituzioni arrivano dove c’è il bisogno, non sempre legato esclusivamente a necessità economiche. Oggi tutto è più complicato, non è semplice per fare qualche esempio, trovare qualcuno per una iniezione o per aiutare gli anziani, poco pratici con i cellulari, a fare la video chiamata con i familiari lontani.
Un gruppo di volontari, medici compresi, si sta organizzando nella parrocchia Santi Pietro e Paolo per offrire aiuto. “Conosciamo perfettamente – ci dice don Marco Damanti – chi deve essere assistito e facciamo in modo, attraverso diversi mezzi principalmente con il telefono di stare accanto a più persone possibili”.
In città, inoltre, un lungo elenco di esercizi commerciali è disponibile per la consegna a domicilio dei prodotti richiesti.
Favara è solidale, restiamo a casa.