I dati diffusi dalla Protezione Civile nazionale sul monitoraggio del contagio del COVID 19 ci danno le informazioni, oltre che dei numeri, anche delle persone risultate positive e purtroppo decedute. Alla data del 26 marzo 2020 in Italia sono stati effettuati 361.060 tamponi di cui 80.539 sono risultati positivi al COVID19.
La percentuale di mortalità è del 10,14%, sono infatti 8.165 i casi di decesso registrati in tutto il territorio nazionale. Di questi il 71% sono uomini e il 29% donne. Lo studio approfondisce anche le fasce d’età dei decessi. La percentuale più alta, 39,7%, è la fascia d’ età compresa tra 80-89 anni; segue con il 35,5% dei deceduti al fascia che va dai 70 ai 79 anni; quindi con l’11, 2% c’è la fascia tra 60-69 anni. A seguire dai 90 anni in su con l’8,9%, dai 50-59 anni con un indice di mortalità del 3,6%, si prosegue con lo 0,9% dai 40 ai 49 anni, 0,2% nella fascia 30-39 e nessuna mortualità sotto i 30 anni.
Una incidenza rilevante è data dalla presenza di patologie pregresse, cioè altre forme di malattia che i deceduti avevano. Infatti il 51,2% dei positivi al COVID19 deceduti aveva 3 o più patologie; il 26,1% presentava 2 patologie; il 21,4% almeno una patologia pregressa e solo l’1,3% di morti con COVID19 non aveva alcuna patologia. A completare i dati: 33.648 in isolamento domiciliare; 24.753 ricoverati con sintomi; 3.612 in terapia intensiva; 10.361 i guarti.