Preso d’assalto il sito INPS che non ha retto: Troppe domande e/o il sistema è stato hackerato?
Il sito dell’INPS è andato in tilt per essere stato investito da una raffica di richieste, 100 al secondo, onde ottenere il bonus babysitting e l’indennità Covid 19 da 600 euro per i lavoratori autonomi.
Gli utenti o non sono riusciti ad accedere o, addirittura, hanno visto comparire dati e richieste di altri utenti.
Il presidente dell’INPS, Tridico, ha cercato di rassicurare gli utenti: “Non c’è fretta, ha detto, le domande saranno valide per tutto il periodo di crisi, il governo sta varando i rifinanziamenti”.
Tridico ha smentito, così come il Ministro del lavoro, il click day ovvero la valutazione delle domande a seconda dell’ ordine cronologico della presentazione.
Gli utenti o non sono riusciti ad accedere o, addirittura, hanno visto comparire dati e richieste di altri utenti.
Il presidente dell’INPS, Tridico, ha cercato di rassicurare gli utenti: “Non c’è fretta, ha detto, le domande saranno valide per tutto il periodo di crisi, il governo sta varando i rifinanziamenti”.
Tridico ha smentito, così come il Ministro del lavoro, il click day ovvero la valutazione delle domande a seconda dell’ ordine cronologico della presentazione.
La falla più grave del sistema è stata segnalata da molti utenti che, dopo essere riusciti ad accedere e ad inserire i propri dati, hanno potuto leggere quelli di altre persone.
In definitiva gli accessi risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti. In questo modo dati privati sono divenuti pubblici.
“È una cosa gravissima che non deve succedere” e che “sarà oggetto di verifica” ha dichiarato la vicepresidente Inps Maria Luisa Gnecchi.
La stessa ha sottolineato che il disguido è durato 5 minuti ed ha dato rassicurazioni circa il fatto che nessuno perderà il sussidio: se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate.
In definitiva gli accessi risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti. In questo modo dati privati sono divenuti pubblici.
“È una cosa gravissima che non deve succedere” e che “sarà oggetto di verifica” ha dichiarato la vicepresidente Inps Maria Luisa Gnecchi.
La stessa ha sottolineato che il disguido è durato 5 minuti ed ha dato rassicurazioni circa il fatto che nessuno perderà il sussidio: se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate.
Dei problemi e delle falle sul sito dell’Inps ha parlato anche il premier Conte dichiarando che le cause vanno individuate, in aggiunta al boom di domande, in un hackeraggio del sistema.
Attacchi hacker confermati anche da Tridico.
A causa delle disfunzioni provovocate dai violenti attacchi hacker il sito è stato temporaneamente chiuso per essere riaperto, ha detto Tridico,
con orari diversi per patronati e consulenti e per i cittadini.
“Lo riapriremo – ha spiegato il presidente Inps – dalle 8.00 alle 16.00 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”.
A causa delle disfunzioni provovocate dai violenti attacchi hacker il sito è stato temporaneamente chiuso per essere riaperto, ha detto Tridico,
con orari diversi per patronati e consulenti e per i cittadini.
“Lo riapriremo – ha spiegato il presidente Inps – dalle 8.00 alle 16.00 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”.
La falla nel sistema ha suscitato l’allarme del Garante per la Privacy, Antonello Soro che ha affermato:
“Mettere in sicurezza i dati”… “Queste violazioni dei dati personali sono un fatto gravissimo, siamo molto preoccupati”… “Avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è assolutamente urgente che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”.
“Mettere in sicurezza i dati”… “Queste violazioni dei dati personali sono un fatto gravissimo, siamo molto preoccupati”… “Avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è assolutamente urgente che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”.
È proprio il caso di dire che il “bonus” è partito in “malo modo”.
Scopriremo a breve se la “falla” è stata riparata o se il sistema “fa acqua” da tutte le parti e richiede ulteriori aggiustamenti.
Scopriremo a breve se la “falla” è stata riparata o se il sistema “fa acqua” da tutte le parti e richiede ulteriori aggiustamenti.