Continua la maratona solidale dello Juventus Official Fan Club Favara Bianconera. Loro sono un club di grandi appassionati della Juventus, amanti del calcio e dello sport in generale, la loro grande passione, in questo momento ”interrotta” dal DPCM che ha bloccato il campionato di calcio e le competizioni sportive, l’hanno riversata interamente in una iniziativa di solidarietà a sostegno delle famiglie bisognose. Avrebbero potuto raccogliere una somma tra i tifosi e dare il proprio contributo, invece, hanno attivato un vero e proprio call center per raccogliere le segnalazioni, che giungono da varie parti, per poi effettuare gli interventi. Hanno, inoltre, per le festività pasquali, dato vita ad una iniziativa ”aggiungi un p(A)sto a tavolo” parafrasando il titolo della commedia musicale di Garinei e Giovannini, per aggiungerlo virtualmente un posto a tavola per il pranzo di Pasqua, consentendo a chi non ha la possibilità, attraverso il nostro contributo, di bandire una tavola ricca ed abbondante.
Continua la campagna di aiuti a famiglie in disagio economico presenti in vari quartieri della città da parte dello Juventus Official Fan Club Favara Bianconera. “Da oltre 10 giorni -ci dice il presidente Giuseppe Piscopo- siamo impegnati con un nucleo operativo di soci ad aiutare tante persone con la consegna a domicilio di spesa alimentare di prima necessità, carne fresca e prodotti sanitari per neonati e bambini piccoli. Stiamo ricevendo tantissimi contributi sul nostro conto corrente e abbiamo già fatto oltre 80 interventi.
E’ ancora possibile contribuire all’iniziativa sulla Pasqua solidale che abbiamo chiamato “Aggiungi un p(A)sto a tavola“. Quest’anno sarà una festa dal sapore diverso. In casa solo con il nostro nucleo familiare ristretto. Ed allora invitiamo idealmente persone con difficoltà economiche a pranzo con noi. Con il contributo libero faremo arrivare a domicilio a chi ha esigenze la spesa alimentare. E’ un piccolo gesto il nostro- conclude il Presidente Peppe Piscopo- davanti ad una vera e propria emergenza sociale che si sta vivendo a causa del fermo lavorativo”.