Ben trentadue i sindaci dell’agrigentino che hanno fatto pervenire al presidente delle Regione, Nello Musumeci, una richiesta congiunta onde sollecitare misure di sostegno all’emergenza socio-assistenziale da covid-19 ai sensi della deliberazione di carattere emergenziale della Giunta Regionale della Regione Siciliana n. 124 del 28/03/2020.
I motivi che hanno spinto l’esercito dei sindaci ad armarsi di penna per scrivere a Musumeci, sono da individuarsi nel timore che promettere aiuti a chi versa nel bisogno e poi, non essere in grado di mantenere le promesse o comunque, di mantenerle in tempi stringati, possa fare esplodere, fungendo da detonatore, la tensione sociale attuale.
Si legge, infatti, nella lettera a firma congiunta:”l’annuncio del Governo regionale dello scorso mese di destinare cento milioni per garantire l’assistenza
alimentare alle famiglie in grave disagio socio-economico per effetto dell’epidemia in corso rischia di innescare e di scaricare sui comuni siciliani una tensione sociale insostenibile” .
I sindaci avvertono, grande, la preoccupazione che “le misure straordinarie introdotte si rilevino in parte un pericolosissimo boomerang o, nella migliore delle ipotesi, che richiedano tempi incompatibili con la finalità delle misure”.
Lo stanziamento complessivo dei 100 milioni promessi dal Governo regionale derivano da due progetti comunitari: i primi 30 milioni, per i quali sono stati emessi i primi mandati di pagamento ai Comuni, sono stati recuperati dal Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo (PO FSE), ma gli ulteriori 70 milioni dovrebbero arrivare dal Programma Complementare Operativo (POC) ed in merito, ad oggi, non c’è ancora il bando.
Quindi, come specificato nel preambolo dell’atto regionale, al fine di far fronte all’emergenza sociale ed economica connessa alla diffusione del Covid-19, si è deliberata la destinazione di risorse POC ed FSE 2014 /2020.
Tenuto conto che si tratta di somme di derivazione comunitaria destinate ad altri scopi, i sindaci agrigenti sono convinti che si renderà “necessario un lungo
iter di “rimodulazione” e che, di conseguenza, le somme non potrano essere assegnate a breve alle famiglie che versano in situazione di disagio.
Mentre i primi 30 milioni, derivanti dal Fondo Sociale Europeo, erano già destinati alla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale ed alla promozione dell’innovazione sociale, i restanti 70 milioni, da assegnare in quota capitale ai Comuni, dovranno essere stornati dagli assi 8, 9 e 10.
Ciò significa che ltali somme che dovranno essere sottratte all’istruzione, alla formazione, al turismo ed ai beni culturali.
“Queste somme, hanno scritto nero su bianco i sindaci, saranno le più complesse da rimodulare e riteniamo arriveranno sicuramente in forte ritardo, perché, a quanto pare, risultano addirittura impegnate per i fini cui sono destinate”.
I primi cittadini firmatari del documento non si sono limitati ad esprimere perplessità e timori, ma hanno anche formulato a Musumeci la loro proposta: “la via più semplice e immediata sarebbe stata quella già definita dallo Stato a mezzo della Protezione Civile nazionale che ha autorizzato l’impiego delle risorse per l’emergenza attraverso variazioni
di bilancio adottate con delibera di giunta anche in regime di esercizio provvisorio con procedure burocratiche semplificate stante l’esigenza di far fronte a bisogni indifferibili di buona parte della collettività”.
“Prendiamo atto che il problema ad oggi, nonostante ripetute sollecitazioni dell’Anci, rimane irrisolto e costringe molti Comuni al palo e, quindi, a non poter attivare alcuna procedura”, concludono i sindaci, invitando il Presidente della Regione, “ad una immediata e diversa soluzione stante che, a nostro avviso, si dovrebbero prontamente recuperare e mettere a disposizione degli enti locali risorse proprie della Regione che consentirebbero di porre in essere una procedura semplificata, simile a quella adottata dallo Stato, che ha consentito agli Enti locali di provvedere tempestivamente a dare ua dare una prima risposta a bisogni indifferibili”.