Don Mario Sorce dell’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro e Mariella Guidotti del servizio Migrantes, hanno diramato un comunicato stampa a firma congiunta per opporsi alle protesta dei siculianesi che hanno elevato le proprie grida dai balconi al suono di pentole, stoviglie e tamburi.
“Le proteste, gli allarmi, le reazioni suscitati dal trasferimento di un consistente gruppo di migranti nell’ex hotel Villa Sikania di Siculiana richiamano l’attenzione su vicende che, soprattutto in piena emergenza sanitaria Covid-19, impongono misure adeguate a tutela della salute pubblica” ma, hanno affermato, “senza far venir meno il dovere dell’accoglienza e della solidarietà .
È doveroso che le amministrazioni comunali continuino a fare tutto ciò che è necessario per garantire l’incolumità di tutti i cittadini. Ma è anche doveroso che le forze dell’ordine, continuino a vigilare perché nessuno, anche chi viene da lontano e non si sa se abbia potuto contrarre il virus, possa violare le disposizioni, i decreti governativi o le varie ordinanze; è inoltre dovere imprescindibile del Governo fare di tutto per assicurare misure idonee alla gestione delle emergenze”.
“Pur comprendendo le paure legate al momento che tutti stiamo attraversando, non possiamo da cristiani accettare tali comportamenti. Questi gesti si sono rivolti contro nostri fratelli immigrati che hanno l’unica colpa di essersi messi in salvo venendo da altri paesi la cui situazione sociale è invivibile e per questo si trovano in condizioni disperate. Se esiste
una ragionevole preoccupazione per la salute pubblica, essa va fatta presente nelle opportune sedi e non imputate a persone che nulla possono se non sentirsi ferite nella loro dignità che è uguale alla nostra”.
“Gli atti di rifiuto che si sono verificati, non hanno nulla di cristiano, anzi contraddicono la stessa fede, hanno sottolineato don Mario Sorce e Mariella Guidotti del servizio Migrantes.
“Pur comprendendo le paure legate al momento che tutti stiamo attraversando, non possiamo da cristiani accettare tali comportamenti. Questi gesti si sono rivolti contro nostri fratelli immigrati che hanno l’unica colpa di essersi messi in salvo venendo da altri paesi la cui situazione sociale è invivibile e per questo si trovano in condizioni disperate. Se esiste
una ragionevole preoccupazione per la salute pubblica, essa va fatta presente nelle opportune sedi e non imputate a persone che nulla possono se non sentirsi ferite nella loro dignità che è uguale alla nostra”.
“Gli atti di rifiuto che si sono verificati, non hanno nulla di cristiano, anzi contraddicono la stessa fede, hanno sottolineato don Mario Sorce e Mariella Guidotti del servizio Migrantes.
A chiudere il comunicato l’auspicio “che chi ne ha il dovere garantisca che la struttura sia adeguata e che tutte le misure idonee siano rispettate, siamo altrettanto certi che il popolo di Siculiana, che si è sempre distinto per una fede che si concretizza nelle opere soprattutto di generosità e di accoglienza, darà prova di vera fede cristiana e di civiltà”.