L’Istituto Comprensivo Bersagliere Urso- Mendola, diretto dalla prof. ssa Brigida Lombardi, ha voluto celebrare la ricorrenza del 25 aprile con le riflessioni degli alunni.
L’ I. C. summenzionato, nel perseguimento costante di percorsi di cittadinanza attiva, celebra la festa della Liberazione con le riflessione degli alunni delle prime, seconde e terze classi.
Il trio di docenti costituito da: Laura Sgarito, Silvia Nicoletta Tese’ e Maria Rizzuto supportate, con incessante entusiasmo, dalla dirigente scolastico Brigida Lombardi, pur nelle difficoltà del momento, non ha voluto rinunciare a sottolineare l’importanza di questa giornata. Animato da questo spirito, il “pink team” di docenti ha, dunque, coinvolto gli alunni nel “Progetto legalità per formare gli alunni come cittadini leali onesti e responsabili” .
Questi, ha sottolineato la docente Laura Sgarito, continuano a rispondere in modo solerte ad ogni iniziativa di noi docenti con la gioia di fare che li contraddistingue in ciò supportati grandiosamente dalle famiglie”.
Il progetto Legalità dal titolo “Resistenza e Liberazione”
“25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2020” – Un’invasione di memoria, ha visto impegnati gli alunni in “memorie e riflessioni” poi allocati in un video realizzato grazie al prezioso apporto del docente G. Costanza.
Gli alunni hanno espresso, con disegni e riflessioni, ciò che la storia ci insegna.
Tra le frasi che sono state memorizzate in questo video: ” la legalità inizia dalla memoria”; “non è un regalo, è una conquista”; “alla dignità ricevuta in dono va associata la dignità conquistata” ; “oggi, 25 Aprile, ricordiamo la conquista della dignità del nostro Popolo” ;
“stiamo vivendo un periodo difficile fatto di scelte, di decisioni importanti per il bene degli italiani, di sacrifici, d’isolamento, è paradossale ma ci ha fatto riscoprire… la civiltà del condividere e, soprattutto, la centralità dello Stato”, “ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere: carne, sudore sangue ed ha dimostrato, senza grandi gesti, che è possibile vivere e vivere in piedi anche nei momenti peggiori” ; “il riconoscimento della dignità personale e dei diritti uguali ed inalienabili costituisce il fondamento della Libertà”.
Il trio di docenti costituito da: Laura Sgarito, Silvia Nicoletta Tese’ e Maria Rizzuto supportate, con incessante entusiasmo, dalla dirigente scolastico Brigida Lombardi, pur nelle difficoltà del momento, non ha voluto rinunciare a sottolineare l’importanza di questa giornata. Animato da questo spirito, il “pink team” di docenti ha, dunque, coinvolto gli alunni nel “Progetto legalità per formare gli alunni come cittadini leali onesti e responsabili” .
Questi, ha sottolineato la docente Laura Sgarito, continuano a rispondere in modo solerte ad ogni iniziativa di noi docenti con la gioia di fare che li contraddistingue in ciò supportati grandiosamente dalle famiglie”.
Il progetto Legalità dal titolo “Resistenza e Liberazione”
“25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2020” – Un’invasione di memoria, ha visto impegnati gli alunni in “memorie e riflessioni” poi allocati in un video realizzato grazie al prezioso apporto del docente G. Costanza.
Gli alunni hanno espresso, con disegni e riflessioni, ciò che la storia ci insegna.
Tra le frasi che sono state memorizzate in questo video: ” la legalità inizia dalla memoria”; “non è un regalo, è una conquista”; “alla dignità ricevuta in dono va associata la dignità conquistata” ; “oggi, 25 Aprile, ricordiamo la conquista della dignità del nostro Popolo” ;
“stiamo vivendo un periodo difficile fatto di scelte, di decisioni importanti per il bene degli italiani, di sacrifici, d’isolamento, è paradossale ma ci ha fatto riscoprire… la civiltà del condividere e, soprattutto, la centralità dello Stato”, “ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere: carne, sudore sangue ed ha dimostrato, senza grandi gesti, che è possibile vivere e vivere in piedi anche nei momenti peggiori” ; “il riconoscimento della dignità personale e dei diritti uguali ed inalienabili costituisce il fondamento della Libertà”.
Il video, iniziato con le parole “la storia ci insegna che”, si chiude con la poesia “Non sai le colline” di Cesare Pavese nei cui versi è possibile sentire l’eco della storia.
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.