La grave crisi determinata dal Covid-19 rischia seriamente di travolgere un settore, quello turistico, che da solo rappresenta tra il 13% ed il 15% del Pil nazionale.
Le misure messe in campo dal Governo nazionale non possono definirsi, allo stato attuale, soddisfacenti.
Oltre ai 600 euro per i lavoratori stagionali, la soluzione allo studio, da inserire nel prossimo pacchetto di misure fiscali, sarebbe quella di un bonus vacanza, di importo pari a circa 500 euro a famiglia, da spendere per soggiorni di almeno tre notti presso strutture ricettive italiane.
Dello stesso tenore l’iniziativa promossa dall’assessorato al turismo della Regione Siciliana il quale ha previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per il finanziamento di voucher vacanza da vendere, per il tramite delle agenzie di viaggi, ai turisti.
Misure del genere sono senza dubbio rilevanti in questo delicato momento ma è altresì necessario evidenziare come per alcuni nuclei familiari il problema non sia solo economico, quanto piuttosto di salubrità e sicurezza dei luoghi di villeggiatura. Adottare quindi dei protocolli nazionali per la sanificazione delle strutture ricettive potrebbe, di conseguenza, agevolare la scelta delle famiglie.
È ipotizzabile che nel lungo periodo l’attenzione dei consumatori si concentrerà maggiormente su tematiche legate alla salubrità ambientale e sulla qualità dell’offerta enogastronomica.
È ragionevole pensare che verranno preferiti luoghi poco affollati e lontani dalle destinazioni di massa ed in questo contesto le aziende agrituristiche potrebbero trarne un vantaggio competitivo.
Il comparto turistico ha però necessità di interventi strutturali e di sostegno forte e urgente alle imprese. Il turismo interno non riuscirà, da solo, a compensare i mancati introiti derivanti dai flussi internazionali e per questo motivo è necessario intervenire tempestivamente per dare ausilio e liquidità alle imprese. È infine necessario pensare ad una campagna straordinaria di salvaguardia e promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo perché solo un ritorno del turismo proveniente dall’estero può garantire la stabilità economica dell’intero settore.
Andrea Giglia
Consigliere Nazione di Agriturist