Prof. Giuseppe Alonge
In questi giorni ci sembra di discettare su un argomento che fu attuale alla fine dell’800 per le teorie funamboliche di Cesare Lombroso. Egli sosteneva che i crani dolicocefali sono in soggetti inferiori e geneticamente criminali e si trovano soprattutto nelle popolazioni meridionali. A tal proposito studiò il cranio del brigante calabrese Giuseppe Vilella assunto agli onori della cronaca nazionale fino a qualche anno fa, quando i catanzaresi hanno dimostrato che Vilella fu un patriota e partecipò alla guerra mondiale ma divenne brigante per sfuggire alle angherie dello stato.
Il cranio brachicefalo è nei soggetti più ragionevoli, più intelligenti che fanno prevalere la ragione all’istinto e si trovano nelle popolazioni settentrionali. Il tempo è galantuomo. La scienza ha cancellato dall’albo il nome di Lombroso perché con le sue analisi aveva sbagliato tutto e come disse Antonio Gramsci il cranio brachicefalo è tipico del meridionale mentre il dolicocefalo è il tipico cranio del settentrionale. In questi giorni mi pare di sentire nuovamente la questione Lombroso e la sua mania grandezza settentrionale. Chi ancora si ostina ad esprimersi nei toni lombrosiani o sconosce la storia, o ha dimenticato, oppure sconosce la storia d’Italia, del Nord e del Sud in particolare. Nel 2020 pennivendoli di lunga carriera definiscono i meridionali inferiori ai settentrionali. Il termine inferiore si riferisce ad una razza ed è ben diverso dal termine ignorante. Ignorante può essere anche una persona intelligente, ma non avendo studiato sconosce o ignora un determinato avvenimento o modo di agire. Inferiore invece è colui che nella conformazione genetica ha un cranio dolicocefalo.
Il pennivendolo Feltri si è svegliato dal sonno dorato berlusconiano e viene a raccontarci che tutto quello che lui ha toccato è diventato oro e giornali quasi di quartiere sono diventati nazionali. Stentiamo a credere che tutto ciò possa avvenire e possa essere ripetuto nel ventunesimo secolo quando ritenevamo che questi discorsi fossero superati e che i problemi dell’uomo erano di diverso genere. Invece ancora oggi c’è gente che pensa di poter essere superiore ad altri che sono diventato economicamente inferiori perché la parte Nord dello ha rubato a due mani le ricchezze e i tesori del mezzogiorno. In tempi di globalizzazione la visione dell’uomo moderno è più lungimirante, si cerca la soluzione dei problemi in maniera diversa del secolo passato. L’uomo comunica con internet e ottiene risposte in tempo reale senza attendere perché nel tempo dell’attesa si rischia di trovare cambiati i termini di qualunque questione. Un conto però è la comunicazione, l’attualità e il presente,un conto è la storia che per chi non la cura rischia di dimenticare il passato e le condizioni che lo hanno determinato.
Lungi da me voler parlare di questione meridionale ma alcune cose fondamentali che hanno determinato la sorte della mia gente bisogna ricordarle. Dopo il passio di Garibaldi, l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia etc, raggiunta l’unità il nuovo regno che per poco aveva trasferito la capitale da Torino a Firenze per poi nel 1870 consacrare definitivamente Roma la capitale d’Italia. Scomparso il Regno di Napoli, le ricchezze di quel sovrano vennero immediatamente sequestrate per investirle sul territorio. Cavour, torinese, aveva durante il suo potere politico fondato una banca detta dell’agricoltura che dopo alcuni anni aveva chiuso i battenti per fallimento. Alla fine del secolo un tale di cognome Agnelli, prelevò i soldi del Banco di Napoli e rifinanziò la Banca dell’Agricoltura dalla quale vennero presi i soldi per fondare una “FABBRICHETTA chiamata FIAT”.
Qualche anno fa quando impunemente scorazzava il nordista Umberto Bossi e si divertiva a canzonare il Sud, il meridione,i terroni, gli ignoranti, i morti di fame etc, qualcuno gli fece ricordare che la moglie originaria di Favara e che quando al Sud regnavano fenici, greci, cartaginesi, romani, angioini, bizantini al Sud nasceva la cultura divenendo per secoli la culla del mediterraneo, al Nord la gente invece era ferma a mangiare ghiande e ad andare col vestito di Adamo ed Eva. Questa non è fantasia, ma storia, come storia è l’illusione di uno sviluppo industriale fondato sul petrolchimico di Gela, Priolo etc che alla fine hanno lasciato solo inquinamento e deserto mentre ai capitalisti petrolieri hanno lasciato le tasche piene. Non è sogno ma realtà avere chiuso le miniere dell’agrigentino e del nisseno e averle riempite di rifiuti tossici, scorie radioattive e di escrementi prodotti al Nord che hanno paurosamente travolto le genti del luogo con tumori incurabili. Se caro Feltri, tutte queste cose ti convincono che al Sud ci siano esseri inferiori ti stai sbagliando di grosso. Al Sud c’è stato solo il malgoverno che ha ridotto un popolo ad emigrare, ma sappi che dove sono arrivati si sono distinti per capacità intellettive, creatività, laboriosità e tu che sei giornalista dovresti sapere che sulla terra ai posti più prestigiosi nel settore culturale e nel settore scientifico ci sono meridionali italiani.