Il vaccino anti-coronavirus, denominato ChAdOx1 nCoV-19 e messo a punto dall’azienda di Pomezia Advent-Irbm di concerto con lo Jenner Institute della Oxford University, è già stato somministrato a 320 volontari .
Nei prossimi giorni, sarà testato su altre 230 persone per un numero complessivo di 550 soggetti.
Il principio del preparato in fase di test, realizzato in collaborazione con lo Jenner Institute della Oxford University, è quello di introdurre nell’organismo del paziente gli antigeni di Sars-Cov-2, così da stimolare in quest’ultimo la corretta risposta immunitaria.
Tra i volontari anche un’ italiana, la ricercatrice Elisa Granato. “Dopo due giorni dall’inoculazione del virus, ha scritto su Twitter;” sto benissimo e il team sta facendo un lavoro fantastico nel seguire e sostenere tutti i partecipanti”.
La Granato lavora come ricercatrice di zoologia e microbiologia ad Oxford ed ha voluto sperimentare il vaccino su se stessa.
Secondo le primissime indicazioni, dunque, il vaccino è ben tollerato”, la seconda fase prevede un test su 6000 volontari sani.
I risultati della sperimentazione dovrebbero conoscersi entro fine maggio.
Secondo quanto dichiarato dal presidente di Irbm Pietro Di Lorenzo, la distribuzione, qualora gli esiti dei test fossero positivi, potrebbe già partire a dicembre 2020.
Vi è, dunque, la possibilità oltre che la speranza, di poter dare avvio entro l’anno in corso alla fase di vera e propria somministrazione, cominciando dalle “categorie più fragili”.
Il direttore della Advent-Irbm, Matteo Liguori, infatti, ha parlato di “test accelerati”, che potrebbero portare alle prime vere somministrazioni per i soggetti a rischio nel giro di pochi mesi.
Advent-Irbm è lo stesso centro che nel 2014 ha elaborato il primo vaccino contro l’Ebola per il quale si è dovuto attendere 5 anni.
Oggi la disponibilità di tecnologie di ultima generazione ci consente di fare ipotesi di sviluppo ancora più ottimistiche, ma in ogni caso non vedo plausibile un tempo inferiore a uno-tre anni” aveva affermato in un’intervista Rino Rappuoli, esperto internazionale nel campo dei vaccini e responsabile scientifico di GSK Vaccini.
Il vaccino sarà prodotto e distribuito dal colosso farmaceutico britannico AstraZeneca. Proprio l’amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, ha presentato il piano tuttora in corso come “un’urgente necessità da accelerare, al fine di combattere il virus e proteggere la popolazione da una pandemia mortale”.