Lo studio virtuale che ha caratterizzato la dodicesima edizione della Festa della Legalità di Favara si è moltiplicata e per l’epilogo di questa straordinaria ed unica edizione è andata nel punto più alto di Favara, a “Muntagnè” che da qualche anno ha anche affiancato la dolce parola PACE, per posizionare l’ultima tessera e completare “il prezioso mosaico” della Festa della Legalità.
L’ultimo atto è scoccato alle ore 19:30 con il collegamento, curato dall’eccellente Angelo Airò Farulla, in cinque postazioni esterne con al centro la Muntagnè della Pace dove da li a poco sarebbe stata illuminata la Croce che domina e protegge Favara. L’iniziativa è stata delle associazioni A.S.D. Fradici Runner, A.S.D. Favara Runners, con la partecipazione dell’Associazione Favara in Vespa. Con loro don Marco Damanti, parroco della Chioesa Santi Apostoli Pietro e Paolo che ha condotto la spedizione dei runners verso la “Muntagnè della pace”.
Ad intrattenerli, sotto la protezione del Cristo Redentore, il giornalista di lungo corso, Giuseppe Moscato. La sua, come dicevamo, è una delle cinque postazioni che sono state attrezzate in vari punti della città per inquadrare la Muntagnè da diverse angolazioni: le altre quattro sono state collocate presso Belvedere San Francesco, Poggio, Palazzetto dello sport, Campo sportivo.
Giuseppe Moscato, dopo averle mostrare tutte, grazie all’assistenza tecnica di Angelo Airò Farulla, ha ceduto la parola a don Marco Damanti che dal piazzale della Chiesa ha elogiato le Associazioni per questa bellissima iniziativa. La Croce, ha detto, è luce e speranza per tutti quanti. La Benedizione che impartirò tra poco scende non solo su Favara, ma sulla Sicilia e su tutto il mondo. La Croce, ha proseguito, è simbolo di speranza, ma anche di voglia di combattere e vincere.
E questa Croce, ha sottolineato Moscato mostrandola alle sue spalle, è stata piantata, quale simbolo delle protezione della città, in questo punto elevato da Muntagnè che è luogo del “calore umano”, molti quelli che vengono qui a pregare.
Vi è stato, dunque, un intervento di Giuseppe Palumbo Piccionello, posizionato nella postazione del Belvedere, al quale il giornalista ha chiesto di parlare di come il Covid, abbia cambiato la vita dei runners costretti a stare a casa e rinuciare alla loro sana passione sportiva.
Gli atleti delle due associazioni hanno sfilato recando, a due a due, le variopinte bandiere della pace, hanno poi deposto ai piedi del Redentore un cero ciascuno.
Un saluto non poteva non andare ad Adriano Varisano, ideatore della Muntagnè della Pace e, di seguito, sono state rimembrate dal Moscato le tante iniziative dei Runners così riempiendo, con grande professionalità, l’attesa degli atleti. Nemmeno il fiatone è riuscito a bloccare la sua verve fluente.
Questa manifestazione, ha detto Don Marco Damanti giunto con gli atleti, vede presente tutta la città, è un momento straordinario, la settimana della legalità è un evento aspettato, non è uno slogan, è impegno di vita. I simboli non sono tutto, ma sono importanti, la Croce illuminata diventa memoria, attualizzazione, impegno ad essere onesti cittadini e bravi cristiani.
Gaetano Scorsone ha sottolineato che la Croce è anche espressione di comunità, noi siamo comunità unita anche da profonda religiosità, questa accensione ce lo ricorderà con suggestione. Ina comunità cresce puntando sugli elementi che uniscono e fanno da collante.
In attesa dell’orario prefissato per l’accensione della Croce, Angelo Airò Farulla che è stato determinante nella realizzazione di questa dodicesima edizione, ha ricordato che la decisione di non rinunciarci e realizzarla in streaming è stata presa solo il 20 aprile. Solo la grande disponibilità delle associazione l’ha resa, dunque, possibile.
Alle 20:30 in punto la Croce è stata illuminata, subito dopo la recita dell’Ave Maria e la Benedizione, impartita con tutto il cuore, da Don Marco. La Coce, che sovrasta la città e sembra abbracciarla, potrà essere ammirata per tutta la notte.
La Festa della Legalità Edizione 2020 non avrebbe potuto concludersi in modo migliore: sotto il segno della Speranza che deve illuminare le nostra vite.