Giuseppe Maurizio Piscopo.
Come sarà la stagione turistica lo abbiamo chiesto ad un operatore del settore e come campione per la nostra indagine parliamo di San Vito Lo Capo considerato un gioiello, una meta ambita per molti turisti, per coloro che amano il mare e le bellezze della Sicilia. Il mare è cristallino, il luogo attrae per la cucina, per l’accoglienza, per le strutture alberghiere, per le iniziative culturali e per la magia del paesaggio. In passato, in questo periodo, c’erano già tantissime prenotazioni da ogni parte del mondo. Quest’anno invece, la situazione si presenta difficile: in giro c’è grande sconforto, zero turisti, molte disdette, tutto chiuso. A San Vito Lo Capo incontriamo Diego Ruggirello un esperto del mondo del turismo, un appassionato del mare, uno che vive a San Vito 365 giorni l’anno.
Diego Ruggirello è nato a Trapani ma risiede a San Vito Lo Capo. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Palermo e da sempre il suo interesse è stato il mondo del turismo. E’ impegnato nel volontariato ed è stato tra i fondatori di diverse associazioni, fra cui la Pro Loco e per ultimo il circolo locale Pizzo Cofano di Legambiente. In quasi tutti gli eventi turistici c’è sempre la sua presenza. Dagli anni 80 è stato con la cooperativa Mare Monti propulsore del concetto di San Vito Lo Capo villaggio diffuso, utilizzando la formula delle case di vacanza. Dal 2015 è il legale rappresentante e il direttore della struttura Camping Village El Bahira, insignita dall’Agenzia di Viaggi e da Legambiente Turismo con due prestigiosi riconoscimenti per la visione moderna del turismo ecosostenibile.
Come sta vivendo la crisi San Vito Lo Capo ?
Molto male. San Vito Lo Capo nel giro di un ventennio ha raggiunto una fama a livello nazionale e internazionale, con l’organizzazione di tantissimi eventi: La Sagra del Cous Cous, il Festival degli aquiloni, Libri, autori bouganville organizzata e diretta dallo scrittore Giacomo Pilati, eventi che hanno contraddistinto un nuovo modo di fare turismo, legato alla cultura. Venendo a mancare tutto questo, a causa della pandemia, il contraccolpo si sta rivelando durissimo.
In che modo San Vito si prepara ad affrontare la nuova stagione?
Purtroppo navighiamo a vista. Non abbiamo date di riferimento, di riapertura ed utilizzo della spiaggia.
Cosa non hanno ancora capito i siciliani sulla ricchezza che può venire dal turismo?
In questo periodo di “Lockdown”, navigando su Facebook, abbiamo visionato molti video nei quali si elencano le bellezze naturali e artistiche della nostra isola.
Il blocco totale dei turisti ci ha fatto toccare con mano, quanto questo settore sia fondamentale per la nostra economia.
E’ importante che impariamo a rispettare e ad apprezzare di più le nostre ricchezze ambientali, in questo modo il turista sarà invogliato a scegliere le bellezze della Sicilia e il suo mare incontaminato.
Secondo te il patrimonio naturalistico del trapanese e quello di San Vito sono stati tutelati come avrebbero meritato ?
Noi per primi, non ce ne siamo mai resi conto, nè mai lo abbiamo apprezzato. Basta guardare il turismo con occhi diversi. E’ l’esempio della Caletta Bue Marino. Quante volte ci siamo passati davanti? Tutta la vita. E’ bastata una foto sulla copertina di una importante rivista nazionale, la candidatura e la sua vittoria ad un concorso di Legambiente, così se adesso cerchiamo la spiaggia più bella d’Italia, con riferimento al 2015, spunta Lei. Adesso tutti i sanvitesi, e non solo loro, la vedono e la vivono con ammirazione e rispetto.
Pensi che la stagione estiva sia in ritardo? Come stanno le cose a San Vito alla fine di maggio?
Zero turisti. Tutto chiuso. Grande sconforto. Diverse aziende non vogliono aprire. Abbiamo perso l’inizio di una stagione che era partita e si prospettava benissimo. Siamo costretti a partire in ritardo. Non possiamo più recuperare ciò che si è perso, ma dobbiamo avere la forza di recuperare il possibile e andare oltre la stagione estiva. Malgrado le difficoltà, c’è tanta voglia di vacanza e di serenità.
La spiaggia di San Vito è un bene prezioso che bisogna salvaguardare insieme alla sua delicata gestione pubblica. E invece?
E invece, a parte le enormi difficoltà a gestirla nel passato, nonostante il Comune si sia saputo dotare, la prima e tra le poche località turistiche siciliane, del Piano Spiaggia, noi sanvitesi per primi abbiamo avuto , fino ad adesso, una visione poco rispettosa.
Tu conosci bene la realtà del territorio, quale proposta puoi fare per migliorare la situazione?
Dobbiamo rivalutare seriamente il nostro territorio, farlo diventare ai nostri occhi come una bella ed elegante signora, da ammirare, salvaguardare, difendere e corteggiare. Non continuare a calpestare impunemente la spiaggia, ma renderla fruibile solo a quel numero di persone che possono essere rispettosi della sua capacità di carico. Farla diventare la “spiaggia Oasi di San Vito Lo Capo”!
E’ vero che gli operatori turistici sono all’oscuro di tutto, per la stagione che sta per arrivare?
Nessun operatore turistico, ad oggi 27 maggio, a stagione praticamente già alle porte, conosce le intenzioni dell’Amministrazione: le strisce blu, il piano viario con la zona a traffico limitata, le strisce gialle, i parcheggi pubblici e privati, il bus navetta, Baia Santa Margherita, la Riserva dello Zingaro con le calette chiuse, gli eventi.
Per la verità è in fase di preparazione un portale nuovo, con un nuovo logo e un nuovo brand, come afferma entusiasta il sindaco, che potrebbe servire a vendere meglio il prodotto vacanza San Vito. Ma come dice, testualmente, un mio amico, ad oggi:- “è come spendere tutti i soldi di un negozio per rifare le insegne, senza però aver prima rifornito gli scaffali!!! “.
Ci sono prenotazioni da parte dei turisti?
C’erano tantissime prenotazioni. Ci sono state altrettante disdette. Adesso, si spera che per il periodo da giugno in poi riprendano le richieste e, soprattutto, che tali richieste si tramutino in arrivi.
In che modo con questa emergenza ci potrà essere una svolta epocale con il turismo a S. Vito?
Bisogna pensare ad una vera e propria rivoluzione strategica. Investimento, studio di fattibilità, piano economico e tecnico, analisi dei dati, capacità di carico dei 70 mila metri quadri dell’area, contingentamento, controllo, rispetto, gestione virtuosa, salvaguardia. Abbiamo già tutto: bisogna solo assemblare lo storico esistente ed avere una strategia lungimirante. E se Legambiente condivide il progetto, potremmo presentare la spiaggia come modello di gestione virtuosa.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Dedicarmi alla mia attività. Il campeggio, le case per le vacanze: avere un unico portale, un solo call center, un solo ufficio turistico. Da soli non si va da nessuna parte. Insieme, facendo rete si può superare qualsiasi difficoltà. Bisogna avere molta umiltà, sapere ascoltare, confrontarsi con altre realtà turistiche e non essere sordi al cambiamento.