Qualche mese fa, in piena pandemia, il Comune di Aragona con la collaborazione dell’Associazione GIUBBE D’ITALIA onlus di Aragona e la Chiesa Madre di Aragona, al fine di rispondere al meglio alla situazione di emergenza sanitaria mediante l’adozione di misure concrete, aveva attivato il servizio “Aragona solidale” al fine di alleviare lo stato di bisogno di beni di prima necessità / alimentari di numerose famiglie aragonesi.
“All’inizio dell’epidemia del coronavirus che ha devastato non solo l’Italia ma tante altre Nazioni del mondo (dove tuttora si sta lottando per fronteggiare il virus) ho promosso – spiega il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino – l’iniziativa “ARAGONA SOLIDALE” per dare un sostegno alle persone e famiglie in difficoltà a motivo della mancanza del lavoro.
Superata la fase più critica, sento il bisogno di ringraziare innanzitutto tutte le persone per la grande generosità con la quale hanno risposto all’invito contribuendo con donazioni in denaro o con l’offerta di beni alimentari. Tutto è stato registrato puntualmente e con precisione da don Angelo Chillura.
Un grande sostegno economico ci è stato dato anche dalla Caritas diocesana.
Devo ringraziare ancora l’associazione di volontariato Giubbe d’Italia (con la presidente Enza Parla) e la Caritas della Chiesa Madre (col responsabile Carmelo Cavaleri) per avere collaborato con l’Arciprete don Angelo Chillura al quale ho chiesto la disponibilità della direzione e supervisione delle iniziative di “ARAGONA SOLIDALE”.
Le somme raccolte attraverso donazioni fatte sul conto corrente delle Giubbe d’Italia, sul conto corrente della Chiesa Madre o consegnate a don Angelo, e col contributo della Caritas Diocesana sono servite per acquistare beni di prima necessità o per fronteggiare particolari difficoltà economiche. Solo così si sono potute assistere, in questi tre mesi di crisi, quasi 130 famiglie residenti ad Aragona attraverso la consegna di alimenti e di altri prodotti per l’igiene. E queste confezioni sono state consegnate direttamente a casa, specialmente nel periodo delle restrizioni, per non creare assembramenti e problemi per l’ordine pubblico. E ciò è stato possibile per la generosa disponibilità di alcuni giovani della Caritas parrocchiale.
Le somme che la Protezione Civile Nazionale ha destinato a tutti i Comuni d’Italia sono state distribuite alle persone, seguendo i criteri che ci sono stati dati dalla stessa Protezione Civile.
La fase critica è passata. Ma non possiamo dire che l’emergenza è finita. L’osservanza delle regole, la prudenza per evitare la diffusione del contagio rimangono sempre in vigore in attesa di un rimedio efficace contro il COVID 19.
Nel rinnovare la mia gratitudine all’Arciprete don Angelo Chillura, gli chiedo ancora di continuare questo servizio a favore della nostra comunità Aragonese, fino al termine dell’emergenza”.