Sembra proprio “BOCCIARE” la parola d’ordine del Consiglio comunale di Favara. Non vogliamo pensare che sia un “bocciare a prescindere”, qualsiasi sia la tipologia dell’atto deliberativo proposto, proprio per andare contro Anna Alba e la sua amministrazione comunale, ma sembra che ci si avvicini molto.
Ma ultimamente sembra che qualsiasi sia l’atto in discussione proposto per la votazione, sia seguendo numericamente l’ordine del giorno o appositamente prelevato, sia destinato a non passare ovvero ad essere bocciato.
È successo clamorosamente con il “Piano economico finanziario del Servizio raccolta rifiuti”, che tante preoccupazioni sta suscitando sia tra gli amministratori che tra i dirigenti, di cui abbiamo ampiamente parlato nel nostro precedente articolo. Ma è successo anche in seconda battuta, nella seduta di aggiornamento del Consiglio comunale con altri punti “regolamentari” che dovevano, a rigor di logica, passare senza alcun problema, ma che sono stati violentemente cassati.
Ma come abbiamo detto “BOCCIARE” sembra sia stata la parola d’ordine tra i Consiglieri di opposizione favoriti anche dalla defezione di qualche consigliere di maggioranza, e dall’assenza in aula di altri, cosa che ha permesso ai consiglieri di opposizione di fare il bello e cattivo tempo, costringendo la maggioranza prima all’angolo, per usare un termine pugilistico, e poi ad uscire dall’aula e far cadere il numero legale per evitare una debacle completa.
All’inizio di seduta il consigliere Tonino Scalia, a commento di quando successo il giorno prima con la bocciatura della Tari 2019, ma anche alla luce delle dimissioni del l’assessore Miceli, la cui nomina era stata dallo stesso sponsorizzata, ha detto alla sindaca di constatare di non avere i numeri per poter governare e quindi di dimettersi, mentre lui, intanto ha abbandonato l’aula per protesta.
Ma ritorniamo alla votazione o meglio alla bocciatura dei punti che hanno visto soccombere Anna Alba ai voleri dei consiglieri dell’opposizione che, come dicevamo, ci è sembrato che abbiano guardato più alla sconfitta di Alba con la bocciatura delle proposte, e non all’argomento del punto da trattare. Questa è una nostra impressione in quanto i consiglieri, nel bocciare i punti, hanno dato le loro motivazioni politico-amministrative-tecniche. Bocciature che hanno suscitato una stizza di disappunto anche ai dirigenti. Come la bocciatura della proposta di Regolamento per il compostaggio domestico, si tratta delle linee guida destinate ai Comuni riferite a quelle che sono le linee nazionali, per l’adozione di appositi regolamenti comunali per il compostaggio del rifiuto umido. Regolamento che, se approvato, avrebbe consentito un notevole risparmio in bolletta per quanto riguarda proprio il pagamento della Tari.
Il voto ha visto 9 SI e 9 NO con il punto inesorabilmente e tra lo sbigottimento generale che veniova bocciato. Il NO è arrivato dai consiglieri Maglio, Chiapparo, Pirrera, Sorce, Sanfratello, Costa, Liotta, Castronovo Rossana, Baio. Per il SI invece hanno votato: Mossuto, Castronovo Calogero, Fanara, Nobile, Cusumano, Fallea, Lentini, Bellavia e Di Naro. 6 gli assenti ovvero Scalia, Caramazza Sergio, Giudice, Failla, Sciara, Caramazza Leonardo. Triste sorte anche per il punto relativo alla Definizione degli indirizzi in materia di spese di funzionamento delle società partecipate dove è presente il comune di Favara, anche in questo caso è bocciatura annunciata con 9 NO e 7 SI.
A questo punto si è assistito ad un entra e esci dei consiglieri perché la previsione era quella di continuare con il prelevare i punti e bocciarli da parte dell’opposizione avendo i numeri in aula. Proprio sulla discussione su un altro punto prelevato dall’OdG, il Regolamento per la collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei Beni Comunali, che tra un’uscita e un’entrata la seduta cade per mancanza di numero legale. Soltanto 9 i presenti all’ultimo appello chiamato dal presidente Di Naro, Maglio, Mussuto, Castronovo Calogero, Chiapparo, Sorce, Sanfratello, Nobile, Liotta.
La sindaca Anna Alba se ne deve fare una ragione. C’è ancora un anno pieno di amministrazione e certamente dovrà correre ai ripari: cercando di riottenere una maggioranza in aula serrando soprattutto le fila tra i suoi fedelissimi; rimescolando le carte o, in ultima analisi, (stiamo facendo comunque solo delle ipotesi) convincere della bontà delle sue azioni alcuni degli acerrimi oppositori e trovare tra di loro qualche momento di condivisione per qualche SI in più.