di Giuseppe Maurizio Piscopo
Dario Mantese è un giovane fuori del comune che ama la Sicilia, la musica e le tradizioni popolari. E’ un ragazzo all’antica. Tutte le Domeniche si reca presso la Cooperativa Esperia di Favara e canta e suona insieme agli anziani. Le sue serenate, le sue canzoni, il suo sorriso allontanano le preoccupazioni e le sofferenze dell’inverno della terza età, alle vecchiette insegna il tempo della polka, le coinvolge le chiama ragazze, ferma il tempo quando gli anziani battono le mani o suonano il tamburello. E’ un repertorio adatto a sorridere e scherzare sulle meschinità della vita. Quello che mi ha colpito di Dario è che un giovane come lui trascorra il tempo e lo dedichi agli anziani. Molti giovani dovrebbero farlo per comprendere il significato vero della vita.
Dario Mantese nasce ad Agrigento. Le sue spiccate doti artistiche, unite alla passione per il palcoscenico e per la musica, l’hanno reso protagonista, artista poliedrico e carismatico. Questa personalità viene ereditata dalla sua famiglia: suo nonno era suonatore di mandolino; lo zio, esponente per eccellenza del gruppo I Dioscuri lo coinvolgerà nella formazione della stagione dell’anno 2009. La sua formazione artistica ed il suo primo approccio agli strumenti a fiato, in particolare al friscaletto avverrà all’interno del gruppo agrigentino Val d’Akragas. La sua evoluzione professionale avrà una crescita ulteriore attraverso il teatro. Dario crede fermamente nella musica popolare e folkloristica siciliana e fa di tutto affinchè possa diffondersi e raggiungere gli onori e le riconoscenze che merita in campo internazionale.
Il gruppo musicale “Quartet Folk” nasce nel luglio del 2014 per iniziativa di quattro giovani, “amici” musicisti che, con iniziative mirate a promuovere ovunque nel territorio nazionale e non solo le proprie storie, alle nuove e vecchie generazioni cunti e canti della tradizione siciliana, ribadendone la poesia dialettale con nuove coloriture interpretative grazie a piccole varianti strumentali.
Nel Dicembre del 2014, la band partecipa all’evento fieristico “Artigianato in fiera” che annualmente si svolge nella cittadina di RHO (Milano). Il Quartet Folk viene premiato come migliore orchestra partecipante alla manifestazione. Nel febbraio 2015 un’altra importante partecipazione: alla 70* Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento, con spettacoli serali organizzati presso il “Teatro Pirandello”, come gruppo-spalla del presentatore/comico Charlie Gnocchi.
Il 27 Febbraio 2017 sul gruppo si accendono i riflettori della ribalta nazionale: sono ospiti di una puntata del programma “Quinta Colonna” condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4, l’occasione per rappresentare il lato “buono” di una Sicilia bistrattata. Nell’estate 2017 il Quartetto Folk porta in giro lo spettacolo “ScialoTour” in molti comuni siciliani: Agrigento, San Giovanni Gemini, Aragona, Cattolica Eraclea, Cammarata, San Biagio Platani, Mussomeli.
Tra la fine di maggio e la prima decade di giugno dello stesso anno i Quartet Folk sono protagonisti dell’evento “Extra Festival Strada degli Scrittori” nei Comuni di Agrigento, Racalmuto e Caltanissetta.
Il “Gira,Vota e Firria Tour 2018”, nell’estate 2018 toccherà le città di Canicattì, Agrigento, Alia, Tropea, Montallegro, Realmonte, Castrofilippo, Castiglione di Sicilia, Palma di Montechiaro, Grotte e Chicago (USA). Questa esperienza consente alla band di ricevere qualificati riconoscimenti: Nell’ottobre dello stesso anno, il tour approda negli Stati Uniti e ottiene un grande riscontro tra il pubblico italo-americano e non solo. Molti gli apprezzamenti che il gruppo ottiene nelle tappe di Chicago, Rockford e Milwaukee.
Qual è il repertorio del vostro gruppo?
Il nostro è un repertorio che si caratterizza per la fusione delle musiche e dei canti della tradizione popolare siciliana con l’effervescenza dell’innovazione. Rivisitando in chiave più attuale, ci proponiamo di divulgare le forme musicali appartenenti alla cultura siciliana.
Quando nasce il Quartet folk?
Il gruppo è sempre esistito: siamo praticamente cresciuti insieme. Da bambini abbiamo frequentato i gruppi folkloristici della nostra città, diventandone il punto di riferimento. Il nostro sogno di piccoli artisti si concretizzerà nel 2014 da un’idea condivisa tra noi, quella di promuovere le nostre tradizioni, con lo scopo di dare un seguito alla cultura folkloristico- popolare attraverso rivisitazioni e nuove coloriture interpretative.
Dove si è esibito il Quartet folk?
Le nostre esibizioni iniziarono nel dicembre del 2014. Siamo stati presenti all’interno di un importante evento fieristico “Artigianato in fiera”, che annualmente si svolge nella cittadina di Rho (Milano). L’esperienza che ricordo ancora oggi con grande emozione è il sorprendente momento televisivo che ci ha condotto alla ribalta nazionale,ovvero l’essere ospiti di una puntata del programma in rete nazionale “Quinta Colonna” in onda su canale Mediaset Rete 4. Dopo questo importante riconoscimento, abbiamo deciso di metterci al lavoro con il nostro grande progetto discografico: il nostro primo lavoro “Gira, Vota e Firria” che decidemmo di presentare nello storico Teatro della Posta Vecchia il 30 maggio del 2018. Ringraziamo il nostro caro amico Giovanni Moscato per averci aperto le porte di questo luogo straordinario, dal quale hanno esordito moltissimi artisti di fama nazionale.
Questo lavoro ci ha dato la possibilità di varcare le soglie degli Stati Uniti con il nostro “Gira, Vota e Firria tour 2018”: Chicago, Rockford e Milwaukee. Sono state le tappe del nostro tour americano, che hanno riscosso grande successo di critica e di pubblico.
Al rientro in Italia ci siamo impegnati nella preparazione e organizzazione di uno show con cui poter festeggiare il primo anno dalla presentazione del nostro disco. Il 30 maggio del 2019 il Teatro Pirandello ci ha visti protagonisti del nostro spettacolo “Milli Culura”. La risposta al nostro impegno è stata qualcosa di eccezionale, abbiamo provato stupore e felicità nel vedere che il Teatro era sold out, e la soddisfazione delle richieste di replica.
Chi ha avuto l’idea di organizzare questo gruppo?
E’ stata condivisa da tutti. Ci siamo ritrovati desiderosi di far parte di quel panorama siciliano che fin da bambini ci ha tanto emozionato ed accompagnato nella nostra vita.
Quanto vi ha influenzato il famoso gruppo I Dioscuri nella scelta dei brani e nello stile di esecuzione?
I Dioscuri, legati ad alcuni di noi da parentela, ci hanno accompagnato durante il nostro percorso di crescita: grazie a loro abbiamo conosciuto e amato la cultura musicale siciliana. Facendo riferimento a ciò che i Dioscuri hanno tramandato nel tempo, ne abbiamo fatto tesoro, adoperandoci per dare continuità alla tradizione, ma allo stesso rinnovando ed elaborando una linea nuova in chiave Quartet Folk.
Perché sono importanti le tradizioni musicali e letterarie della Sicilia?
La tradizione letteraria e musicale della Sicilia è in stretta correlazione con le vicende storiche accadute nel corso dei secoli. Da qui si ricava tutta la solennità che questo patrimonio culturale porta con sé.
Il Quartet e la HardingUniversity americana. Come è nato questo scambio?
Lo scambio interculturale è nato quasi per caso. Ci ha arricchiti insieme agli studenti universitari americani, i quali felici e soddisfatti hanno voluto ripetere questi incontri.
Claudia Fusani dell’Unità ha definito i componenti del Quartet Folk una delle eccellenze siciliane. Ma cosa avete suonato in TV per stupire anche la stampa?
In quell’occasione abbiamo deciso di portare i brani rappresentativi della nostra terra di Sicilia: “CiuriCiuri”, “Tirichitolla” e “Vitti Na Crozza” per ricordare la musica dei grandi fratelli Li Causi.
Gira vota e firria è il titolo del vostro cd. Quali brani contiene?
Questo nostro primo cd contiene quattro brani simbolo della tradizione musico-popolare siciliana come “Ciuri Ciuri”, “Vitti Na Crozza”, “Paci Facemu” e “A Luna N’mezzu ‘O Mari”. Questi brani rappresentano un punto di partenza dal quale ogni giovane musicista dovrebbe iniziare per un corretto approccio con la musica popolare. L’arrangiamento musicale, delle cover e degli inediti è stato interessato da lavorazioni, minime ma anche considerevoli, con una intensa innovazione musicale.Tra gli inediti si suddividono musiche e canzoni. Tra le musiche è presente il brano “Kaleidos”, scritto per noi dal Maestro Graziano Mossuto, dove i colori dei suoni di Sicilia si fondono con il pianoforte dell’Autore; “U Cavaleri” è una sonata di chitarra e mandolino eseguita alla maniera antica: un brano d’altri tempi che abbiamo voluto dedicare ad una figura significativa del folklore agrigentino, il Cavaliere Calogero Cummo. I nostri brani, le nostre canzoni indite sono: “Gira, Vota e Firria”, “Dormiri Cu Tia”, “Milli Culura”, “E pi daveru”.
Il quartet folk ha ricevuto molti premi: Premio Simone Modica, Premio Alessio Di Giovanni, Premio Punto Fermo, Premio Sipario d’oro. Cosa provate nel gruppo quando ricevete un premio?
Ricevere un premio è sempre una sorpresa per tutti noi. Ci regala intense emozioni. Ci sentiamo spronati e vogliosi di fare sempre meglio e di crescere musicalmente.
Da chi è formato il gruppo e quali strumenti suonate?
Il Quartet folk è formato da: Antonio Cannella alle voci e alla chitarra, da me Dario Mantese alle voci, fiati, e mandolino, da Gerlando Barbadoro alle percussioni e da Francesco Carnabuci alla fisarmonica.
Vi siete esibiti in America ed avete riscosso un grande successo. Qual è il segreto della vostra popolarità?
Credo che il segreto sia la nostra unione, il nostro essere complici, il nostro essere amici che si capiscono senza dare spiegazioni, amici fraterni che si divertono durante gli spettacoli. Il nostro pubblico si diverte nel vederci in azione e nel vederci felici.
Quali sono i temi delle vostre canzoni?
Siamo affezionati a temi che riguardano l’essere umano da vicino, la sua dimensione più reale e sensibile: l’amore che lega due fidanzati, l’amore di un padre per il figlio, l’amore per la propria terra d’origine. E non solo! Ci piace affrontare temi delicati e dolorosi come l’emigrazione.
Chi cura gli arrangiamenti?
Gli arrangiamenti sono curati da noi tutti, studiamo le possibili varianti, per migliorare le composizioni.
La Sicilia è la chiave di tutto. Puoi commentare questa frase di Goethe?
Amo profondamente la mia terra, sono legato a lei, ai suoi profumi, ai suoi colori. Non riesco a immaginare la mia vita lontano dalla Sicilia. Penso che sia la chiave di tutto. Attraverso gli eventi storici che l’hanno vista protagonista, si possono comprendere molti aspetti che nel corso dei secoli hanno resa la Sicilia contemporanea. E concludo affermando:-“Se la Sicilia non fosse esistita, qualcuno avrebbe dovuto inventarla”.
Quali sono i progetti per il futuro del Quartet folk?
Il nostro secondo disco. Stiamo approfittando di questo periodo, che ha tuttavia messo in ginocchio il campo della musica, per impegnarci nel dare il meglo soprattutto in questa seconda avventura discografica.Il nostro augurio è che questa situazione passi velocemente, così ritorneremo a suonare nelle piazze della nostra amata Sicilia.