Giuseppe Maurizio Piscopo
Tony gentile è nato a Palermo nel 1964, inizia a lavorare come fotografo nel 1989 con il Giornale di Sicilia e l’agenzia foto giornalistica Sintesi. Con Sintesi pubblica i propri reportage nelle maggiori riviste nazionali e internazionali e nel 1992 comincia una corrispondenza con l’agenzia di stampa internazionale Reuters.
Ieri mattina alle 10,30 in un angolo della cala di Palermo nella quale campeggia una fotografia di Tony Gentile che ritrae Falcone e Borsellino in uno scatto storico che ha fatto il giro del mondo, il fotografo palermitano ha dato appuntamento ai fotografi della città, ai giornalisti, agli scrittori e alla gente comune. Per protestare contro l’Art.87 di una vecchia legge del 1941 sul diritto d’autore che di fatto non tutela la fotografia. Questa legge è vecchia e va cambiata ha detto Tony Gentile ai giornalisti presenti.
A Toni abbiamo chiesto qual è il significato di questa iniziativa?
In Italia manca il rispetto per la fotografia.
Il significato importante è valorizzare la fotografia, restituirle dignità e non alla mia fotografia, ma alla fotografia in senso generale e questo può passare, solo attraverso una modifica della legge attuale sul diritto d’autore. E’ una legge antica, vecchia del 1941 che ha molte carenze, molti lati oscuri e negativi e meriterebbe di essere modificata. Personalmente mi sto impegnando in prima persona, cercando di sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica per questa necessità civile che riguarda tutti, ma specificatamente riguarda la professione del fotoreporter molto penalizzata da questa legge. La fotografia che ritrae Falcone e Borsellino è stata utilizzata prevalentemente in Italia. Ha avuto diffusione anche all’estero, molti giornali l’hanno pubblicata, ma la carenza legislativa è solo italiana.
Qual è la prossima città in cui andrai con questa iniziativa?
Andrò a Savignano ad un Festival di fotografia. Tutto il resto è work in progress. Da qui parte l’idea di allargare questa idea nelle principali città italiane.
Foto di Rosario Neri
