La Corte di Appello di Palermo, seconda sezione penale, ha riconosciuto la sussistenza della legittima difesa, assolvendo un commerciante cinese accusato di lesioni aggravate dall’utilizzo di un’arma. I fatti risalgono al 21 novembre 2016 in un negozio di Via Dante Alighieri, in Sciacca. Una giovane saccense è stata colpita alla testa da un mazzuolo, dopo essere stata sorpresa nel tentativo di rubare della merce.
Scoperta dalla moglie del titolare, la giovane – in compagnia di un amico – non ha desistito ed anzi ha ingaggiato con lei una colluttazione, conclusasi con il colpo di mazzuolo da parte del titolare. Intervennero immediatamente gli agenti della Polizia di Stato e un’ambulanza, che ha trasportò d’urgenza la giovane al pronto soccorso.
Al processo di primo grado, che si svolse a Sciacca e celebrato con rito abbreviato, l’imprenditore era stato condannato dal Tribunale di Sciacca per il reato di lesioni personali aggravate. L’imputato ha proposto appello e la Corte palermitana, accogliendo in pieno le richieste dei difensori Giovanni e Sergio Vaccaro, ha ritenuto sussistente la legittima difesa “rafforzata” (poiché avvenuta nel domicilio), considerando lecito l’utilizzo dell’arma.
Il commerciante è stato quindi assolto perché il fatto “non costituisce reato” e di conseguenza è stata revocata anche la condanna al risarcimento del danno subìto dalla donna. Prosegue invece nelle forme ordinarie il processo a carico della giovane ferita, che deve rispondere dell’accusa di tentato furto ai danni dei proprietari del negozio, costituiti parte civile.