Lettera firmata
La Salute è un diritto costituzionalmente garantito, infatti, i Padri della Carta Fondamentale dello Stato hanno ritenuto opportuno menzionarla assieme alla Libertà, al Lavoro e alla Giustizia. Essi hanno pure voluto salvaguardare la Democrazia attraverso “ pesi e contrappesi “ per non correre il pericolo di ritornare ad un sistema dal quale eravamo appena usciti. Hanno ideato il decentramento della “ governance “ attraverso la creazione di Regioni e Province ed in ultimo, per prestare più attenzione ai bisogni particolari e peculiari della popolazione, sono stati creati i Distretti, poiché si diceva che “ Roma era troppo lontana “.
Sono G.P. e non ho nulla da obiettare sul quadro organizzativo sopra descritto, ma la sua attuazione ha fatto sorgere parecchi problemi, primo fra tutti e il più grave, annovero la nascita della Burocrazia : i “ terminali” dello Stato o delle Regioni e Province, molto spesso trasformano un sistema di servizi in centri di potere. L’ iter delle più semplici pratiche segue un andamento molto lento e per accelerare i tempi sappiamo tutti cosa occorre. Posso affermare, data la mia lunga esperienza di vita, che non sempre le buone intenzioni si trasformano in buone pratiche e portano vantaggi alla popolazione. Mi ricordo un vecchio detto che ogni tanto citava mia nonna: “ la Terra Santa mescolata all’Acqua Benedetta si trasforma in fango”.
E’ con grande amarezza che scrivo queste mie osservazioni, data l’ultima esperienza vissuta: il 4 di agosto u.s., noi genitori dei disabili, aventi diritto ai benefici della Legge 112/2016, per la quarta volta, siamo stati convocati presso l’ufficio dei gravissimi dell’ASL di Agrigento, per modificare i Progetti, che in precedenza ci eravamo rifiutati di firmare. Il nostro orientamento è stato quello di chiedere radicali modifiche e metodologie diverse, che sono state rappresentate per noi dal nostro Legale. Ma per l’ennesima volta non si è concluso niente. Abbiamo rilevato che le proposte della P.A. sono sempre le stesse, per questo auspico in un prossimo futuro una riforma radicale del Sistema, che acceleri i tempi e che alla famiglia dei più deboli venga riconosciuto un ruolo decisionale preminente. Non saprei ipotizzare la fine di questa triste storia e, intanto, molti ragazzi soffrono e le loro condizioni di salute peggiorano; nessuno pagherà o indagherà, ma confidiamo che la Provvidenza Divina non tardi ad intervenire.