Giuseppe Maurizio Piscopo
Lillo Messina è un medico nato ad Agrigento nel 1980. Risiede in Germania dal 2012.
Si è laureato a Perugia nel Marzo del 2011. Si è abilitato alla professione medica nel giugno 2011 e poi nell’agosto 2012 si è abilitato alla professione medica in Germania, dopo aver superato brillantemente l’esame della lingua tedesca con il livello B2. Dopo un colloquio nel settembre 2012 ha lavorato come specializzando in ortopedia e traumatologia nell’ospedale di Hermeskeil nei pressi di Trier (Treviri). Ha partecipato a molti congressi e corsi di formazione in Italia, Austria e Germania. E’ uno specialista affermato molto richiesto sia in Germania che in Italia.
Come vive un medico favarese in una città tedesca?
Diciamo che essendo molto occupato professionalmente nel mio caso specifico, le giornate trascorrono veloci. Il popolo tedesco è un popolo molto disciplinato e prende il lavoro sul serio mettendolo al primo posto su tutto. Qui tutto è super organizzato, schematico e puntuale. Forse un pò troppo per i nostri canoni. In Germania si vive bene. La città dove vivo si chiama Karsbad Langensteinbach. E‘ un piccolo borgo che dista pochissimo da Karlsruhe dove ho tanti amici e colleghi italiani che incontro quasi quotidianamente. Questi colleghi stanno vivendo la mia stessa esperienza lavorativa e formativa. La qualità della vita in Germania è migliore che in Sicilia.
Puoi descrivere una giornata nella città tedesca nella quale vivi?
Vivo in un paesino tranquillo a pochi passi da Pforzheim e da Karlsruhe. Le due citta` contano una copiosa presenza di italiani.
Le birrerie, i centri ricreativi, i pub sono sparsi per la città, si trovano quasi uno accanto all‘altro. La birra tedesca è molto buona anche se non sto dicendo una novita`. Dovendomi spostare con la macchina scelgo quasi sempre quella senza alcol, la cosiddetta Alkoholfreies Bier per evitare incidenti e per non incappare in controlli e sanzioni da parte della Polizei tedesca che giustamente fa il proprio lavoro ed anche molto bene.
Perchè ti sei trasferito in Germania per la tua professione di medico?
Per non corrrere dietro a nessuno e a nessuna promessa o compromesso, cosa che odio e detesto. Un pò per fare una buona esperienza formativa dal punto di vista medico. Premetto, che fino ad ora mi sono sudato tutto dall’inizio alla fine e sono orgoglioso di essermi fatto da solo, contando solo sulle mie capacità e sull‘appoggio e supporto dei mie genitori che si sono sacrificati tanto per me sia dal punto di vista economico che affettivo, accettando l´idea di lasciarmi andare a vivere così lontano da loro e di vederli soltanto durante le feste o per le vacanze.
Si dice che l’ortopedia in Sicilia sia all’anno zero e che per qualsiasi necessità bisogna partire per il Rizzoli di Bologna. Quanto c’è di vero in questa affermazione?
Penso che sia un giudizio poco meditato per chi pensa ed afferma ciò.
L‘ortopedia e la traumatologia sono ovunque uguali, ciò che fa la differenza sono le strutture e le condizioni di lavoro. Colleghi bravi e capaci ne abbiamo anche in Sicilia, ma molto spesso non si ha fiducia in loro per via dei metodi e dei materiali che sono costretti ad usare per risolvere i problemi. Io direi che le competenze nel nostro campo sono fondamentali ma desidero citare una nostro vecchio e saggio proverbio siciliano (i stigli fannu u mastru).
Con ciò affermo che il sistema Sanitario va rimodernato, vanno fatti investimenti e tutto lo strumentario diagnostico e terapeutico va messo nelle mani di gente che ha grande passione in questa sorta di vocazione, come la nostra ed ha interesse nell‘eccellere e nel primeggiare, mostrando le proprie qualità e competenze e aiutando sempre i pazienti.
Quali sono i problemi che affronti ogni giorno nel tuo lavoro, hai mai incontrato delle difficoltà?
Le problematiche spaziano dal piano organizzativo, burocratico, logistico, economico e terapeutico. Nonostante la Germania goda della fama di paese ricco e preciso, del malato si prende in considerazione quanto tempo deve durare la degenza in ospedale, al di sopra di certe fasce di età in rapporto all‘aspettativa vita del paziente, e dopo aver fatto queste scelte si scelgono materiali e trattamenti appropriati. Al di là di questa breve parentesi, ogni giorno devo fare molta attenzione ad ogni cosa che faccio o firmo, non mi posso permettere di sbagliare o di commettere errori, ne va della mia carriera, dell´abilitazione alla professione medica, al danno economico e di immagine se si è chiamati a giudizio davanti ad un giudice. Fino ad oggi me la sono cavata molto bene, evitando tutto ciò e ponderando ogni mia azione medica, verbale e comportamentale, sia dal punto di vista umano ed etico.
Come affronta la malattia il paziente tedesco?
Il paziente tedesco affronta la malattia con serenità e si affida alla struttura ospedaliera senza esitare e non chiede di voler prolungare la degenza in ospedale. Molte persone vivono la malattia da sole e in ospedale hanno compagnia, servizi, vitto, alloggio, trattamento terapeutico. Nessun paziente viene messo alla porta se non è in grado di provvedere a se stesso. I servizi sociali vengono coinvolti sin dal giorno del ricovero e cercano per il paziente la struttura più idonea per lui e fino al momento della dimissione dall‘ospedale, provvedono ad organizzare tutte le necessità di cui ha bisogno.
In passato l’ortopedico si occupava esclusivamente della cura dei bambini, mentre oggi cura pazienti di tutte le età?
La figura dell´Ortopedico devo dire mio malgrado, che molto spesso è stata sminuita. La domanda è pertinente, in relazione all‘etimologia del termine. Oggi il campo si è allargato tantissimo sia nell‘indagine che nel trattamento. Il trattamento e lo studio delle patologie dell‘apparato locomotore va dalle malformazioni di tipo genetico, congenito o acquisito ai traumi di ogni tipo, visto che la traumatologia coinvolge quasi sempre il sistema muscoloscheletrico. Oggi i pazienti ortopedici sono di tutte le età, con un picco di quelli geriatrici visto l‘allungamento della vita media della persona.
Come si possono prevenire gli infortuni dell’apparato muscolo-scheletrico?
Gli infortuni sono difficili da calcolare e da evitare, perchè molto spesso colpiscono persone dinamicamente attive, sportivi ed anche soggetti sedentari. Tutte e tre le categorie di persone hanno una elevata percentuale di rischio di incorrere ad infortuni, anche se bisogna precisare che ogni cosa è relativa ed è proporzionale alla persona fisica stessa e alle sue stesse abitudini.
I bambini in classe stanno molto tempo seduti e spesso assumono posture sbagliate. A quali problemi vanno incontro nel periodo della crescita?
Il tema dei bambini a scuola mi sta molto a cuore avendo 4 nipotine in età scolare che molto spesso come tutti i bambini assumono atteggiamenti viziati e posizioni non corrette e nessuno cerca di correggerli. Oggi la scuola punta molto sulla didattica, sull‘orario e sui programmi da svolgere. E‘ un compito importante dell´insegnante anche quello relativo all´educazione posturale dei bambini come lo è l‘educazione fisica intesa come ora di ginnastica e non come momento di ricreazione e di svago.
A settembre tutte le scuole italiane avranno un medico di base. Quale consiglio ti senti di dare a questo medico che prima esisteva e poi per ragioni di costi e di mala politica è stato “cacciato” via dalla scuola…
Questa è una bella notizia! Il consiglio che posso dare al collega è di fare tutto ciò che riguarda il suo ambito con scienza e coscienza.
La medicina non è una scienza esatta, ma i check up semestrali di cui tanto si è parlato in passato in Italia non sono mai partiti. Come funziona la medicina in Germania?
In Germania i check up sono consigliati ma non sono obbligatori e quasi tutta la popolazione che vede recapitarsi la lettera di invito alle visitite diagnostiche o di screening li fa volentieri ed è per questo che le diagnosi e le terapie di certe malattie presentano una grande statistica e direi buoni risultati.
Perché è così importante praticare lo sport a tutte le età?
Lo Sport e le varie attività ludiche che allenano l‘apparato muscoloscheltrico coinvolgono tutto il corpo umano e perciò vanno praticate a tutte le età sempre con la giusta cautela. Da un benessere fisico deriva anche un benessere mentale. ( Mens sana in corpore sano).
Quando è il momento di consultare l’ortopedico, quali sono i campanelli di allarme?
Il momento per consultare un esperto in ogni campo arriva sempre quando già qualcosa non funziona o si è rotta. Dal punto di vista ortopedico molti pazienti vengono quasi sempre per via del dolore in diversi distretti corporei, quando il dolore non è più sopportabile oppure quando non si trova il focus di origine del dolore, essendo già stati visitati da altri colleghi esperti in altre branche mediche che a loro volta inviano il paziente da noi per ulteriori diagnosi o controlli.
Qual è la differenza tra un ortopedico e un fisiatra?
Entrambi sono specialisti ma con diverse competenze. Uno si occupa della fase diagnostica, preventiva, terapeutica. L‘altro dell´aspetto prettamente riabilitativo o meglio rieducativo del paziente per far acquisire delle competenze funzionali e fisiche che ha già perse oppure da recuperare e rafforzare quelle temporaneamente indebolite, cercando di ripristinare la situazione originaria del paziente. Anche se l‘aspetto riabilitativo per la sua importanza e vastità meriterebbe discussioni più elaborate e dettagliate per menzionare la pari importanza e valenza rispetto a quello ortopedico.
L’ortopedia della spalla è un ramo che hai approfondito bene. Perchè questo tema è diventato così attuale?
La spalla rimarrà sempre un argomento attuale a mio parere vista la sua complessità funzionale e vista la mole di movimenti e carichi a cui noi tutti la sottoponiamo. Dal classico impingement alle artrosi e per finire alle fratture e lesioni muscolo-tendinee che la interessano, rimarrà sempre un tema attuale e da approfondire. Personalmente, mi sono interessato in questi anni dell´artroscopia della spalla come metodica chirurgica. Questa metodica la praticano in tanti e oggi viene preferita alle metodiche open per il veloce iter di recupero del paziente, per la mini invasività e per le possibiltà che offre anche come mezzo di diagnosi. Rimane comunque una metodica operatore- dipendente, quindi occorre una certa esperienza nell’eseguirla.
Cosa ti manca della Sicilia la Domenica e nei dì di festa?
Della mia amata Sicilia mi manca soprattutto la famiglia e poi la disinvoltura nel vivere senza essere braccati da tutta quella ortodossia che ti fa dimeticare di essere nato libero. Il cibo e le nostre prelibatezze. E infine il calore della gente che incontro per la strada.
Come ti trovi a relazionarti con i medici tedeschi, con quali medici ti confronti?
Il rapporto con i colleghi sul piano medico-scientifico è un rapporto alla pari. Collega-collega. Le gerarchie da vice- primario o primario vengono rispettate anche se molti preferiscono essere chiamati per nome piuttosto che signor primario o professore. I rapporti nel campo ortopedico con altre figure mediche e paramediche sono di collaborazione interdisciplinare. In Germania si mette sempre in primo piano la salute del paziente.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Vorrei approfondire la chirurgia della colonna vertebrale come sto facendo da circa 2 anni. Vorrei ritornare in Sicilia con un bagaglio culturale medico e delle competenze innovative da mettere a disposizione dei miei conterranei sempre nell‘ambito delle mie possibilita´ mediche e umane. E poi farmi una famiglia. Il resto rimane ancora da pianificare nei dettagli.
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