È stato dato alle fiamme questa notte il Peskador il barcone dei migranti eletto a simbolo di pace e accoglienza, voluto sulla collina San Francesco da Fra Giuseppe Maggiore guardiano del convento dei Frati Miniri di Favara, così come aveva fatto Papa Francesco nella piazza Maggiore di Assisi.
È stato il fuoco questa notte a “risolvere” il “problema” Peskador che da simbolo di accoglienza era diventato simbolo di incuria e abbandono da parte di tutti poiché dalla partenza di Fra Giuseppe Maggiore nessuno aveva più preso cura e tenuto in considerazione quel monumento. Lo avevamo scritto proprio il 10 agosto scorso e nel l’articolo che vi riproponiamo qui sotto.
Peskador che non diventi un monumento all’incuria e all’abbandono
Questa notte come dicevamo l’epilogo della vicenda con le fiamme che hanno completamente distrutto l’imbarcazione. Come avevamo già scritto nell’articolo precedente nessuno si era più preso cura dell’imbarcazione per metterla in sicurezza, per restaurarla comunque per non farla degradare, cosa che lentamente invece è avvenuta.
Nessuna dichiarazione da parte di Fra Giuseppe ormai da diversi anni a Messina dove svolge la sua missione “ho troppa rabbia in corpo, Dio mi perdoni, per dire qualcosa”
Così Anna Alba la sindaca di Favara commenta l’accaduto: “Abbiano appreso, stamani, la triste notizia del gesto vile che ha colpito la nostra comunità. Intorno alle ore 03:00, tra la notte di venerdì e sabato, nel piazzale Belvedere di San Francesco, è stata bruciata la barca El Pescador “simbolo dell’accoglienza e dell’immigrazione. Nell’auspicio che sia solamente un mero atto vandalico e non un gesto razzista”.
Forte condanna da parte del Circolo Liberarci di Favara: “Si tratta di un colpo alla crescita culturale e sociale del nostro paese. Non siamo in grado di determinare se lo sfregio del simbolo sia riconducibile ad un’azione razzista o di ordinaria inciviltà ma, in ogni caso, si tratta di un gesto che offende la città e i valori di cui il “El Peskador” è portatore”