Lettera firmata
I Padri Costituzionali hanno avuto la capacità ed il buon senso di fare un’analisi completa delle società, dell’economia e della cultura delle varie regioni d’Italia. Ed è per questo che hanno concesso, per motivi vari, a cinque Regioni italiane un’autonomia speciale, tra queste c’è la nostra Sicilia, che nel tempo avrebbe dovuto raggiungere i livelli di sviluppo delle Regioni più progredite d’Italia. Ma ciò non è ancora oggi avvenuto, anzi il gap tra la Sicilia e le Regioni del nord Italia si è aggravato. La cause sono le più disparate, prima tra tutte le lontananza da Roma, che viene collegata al Sud attraverso una dirigenza periferica non sempre all’altezza dei compiti istituzionali affidateli, causando a volte passi indietro in pezzi di società che hanno bisogno di aiuti particolari.
Sono G.P. e comunico che giorno 4 settembre p.v. l’avvocato che rappresenta le 7 famiglie dei disabili di Favara consegnerà al responsabile dell’Ufficio Gravissimi del Distretto D1 di Agrigento, le richieste per redigere i Progetti di vita e del “ Dopo di Noi “. Siamo alla quinta puntata di una “telenovela “ che ormai dura da tre anni.
Ci è stato comunicato che, con una nota firmata da una Funzionaria dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, viene imposta, come soluzione del “Dopo di Noi “, la frequenza dei disabili di centri diurni. Che cosa sono questi centri diurni? Sicuramente luoghi in cui concentrare più disabili. Se così è voglio ricordare come in ambito scolastico queste procedure, dopo anni di discussioni e dibattiti da parte di illustri Pedagogisti, la nostra società le ha abolite (erano le vecchie classi differenziali ) per procedere all’inserimento di pochi disabili nelle classi cosiddette normali, già a partire dal 1977 con la Legge 517. E d’altra parte la Legge 112/2016 ( Dopo di Noi ) non prevede la soluzione indicata nella suddetta nota , ma piccoli gruppi di disabili da distaccare gradualmente dal nucleo familiare per renderli autonomi nell’ambito del quartiere e del paese. Ho fatto riferimento al gap economico- sociale tra le Regioni del sud Italia rispetto a quelle del nord perché sono sicuro che una delle tante ragioni per cui la nostra Sicilia ed in particolare la provincia di Agrigento ( che negli anni ’90 era la terzultima per reddito pro capite ed oggi risulta all’ultimo posto)soffrono condizioni di arretratezza è la mancanza di qualità culturale di una dirigenza carente di capacità di interpretare ed attuare le leggi in maniera spedita ed efficace. L’insicurezza li porta a volte a respingere tout court le richieste legittimamente presentate, a volte ad interpretarle nella maniera più restrittiva per paura di essere responsabili dei provvedimenti emanati. Mettono a riparo la propria persona noncuranti del disagio dell’utenza. Un’indagine metterebbe in evidenza il contenzioso creato dalla Pubblica Amministrazione a causa delle proprie incertezze.
Nella nostra provincia i finanziamenti erogati dal 2016 ad oggi non sono stati spesi, gli operatori restano disoccupati, i disabili non vengono assistiti, le famiglie soffrono. L’impreparazione porta certi dirigenti a rifiutare il dialogo ed a procrastinare le decisioni, così si è operato in questi 3 anni di mia esperienza. Una conclusione amara che, però, non ci deve scoraggiare; io continuerò a sollecitare, per quel poco che posso, tutti coloro che impediscono il progresso ed il benessere della nostra terra; sono sicuro che tanti, come me, lo stanno facendo, spero che questo gruppo diventi sempre più numeroso.