Il Festival nasce con l’idea di riattivare il ruolo dell’Architettura come catalizzatore sociale attraverso la partecipazione di architetti, urbanisti, paesaggisti, artisti, antropologi, botanici, artisti e curatori provenienti da tutto il mondo. Innescare il dialogo non solo tra addetti ai lavori, ma anche con la comunità locale attraverso mostre, installazioni e riattivazione di spazi pubblici; workshop, gardening e talk con la comunità; presentazioni di libri, film e performance di danza contemporanea; pranzi, cene sociali e bellissime feste.
Dopo la pausa forzata del lockdown e mettendo in campo adeguate misure di sicurezza e distanziamento sociale, dal 4 al 18 settembre 2020 la città di Favara si apre al mondo e si trasforma in una capitale della cultura internazionale.
Andrea Bartoli, fondatore di Farm insieme alla moglie Florinda Saieva, così commentano: “Continua il percorso di rigenerazione urbana di Farm, con un nuovo approdo nel viaggio di tutti Noi. Un Festival per tutte le età, che mette insieme cittadini ed esperti provenienti da tutto il mondo in un caleidoscopico calendario di eventi il cui fine ultimo è continuare a porsi domande sul come pensare, pianificare e sopratutto agire con immaginazione per rispondere alle sfide che il nostro presente ci pone con urgenza e rispondere creando opportunità che siano realmente per tutti. Qualche esempio: parchificare aree urbane sostituendo il cemento con l’erba, vincere la sfida demografica ripopolando i quartieri, formare le nostre future Prime Minister: continuare a realizzare i nostri sogni“.
Con il ‘Festival dell’Architettura’, la DGCC del MiBACT ha voluto porsi tre importanti obiettivi: promuovere la conoscenza dell’architettura contemporanea, favorire la diffusione di un’architettura di qualità, sviluppare un approccio progettuale integrato che, attraverso processi innovativi e inclusivi, favorisca l’innesco di interventi di rigenerazione urbana che tengano conto della sostenibilità ambientale, culturale, urbana e sociale.
“Siamo molto soddisfatti per la ricchezza e l’innovatività delle sette manifestazioni, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria” dichiara l’architetto Margherita Guccione, Direttore Generale Creatività Contemporanea del MiBACT. “Grazie alla solida rete che si è sviluppata tra istituzioni, enti privati, università, associazioni culturali e di categoria, siamo certi che gli eventi programmati saranno un importante strumento di conoscenza e di promozione dell’architettura contemporanea, sviluppando così la consapevolezza dell’importanza della qualità dell’architettura”
Di seguito alcune delle iniziative del programma.
SI – South Italy Architecture Festival prende il via venerdì 4 settembre alle ore 18.00 con un evento di respiro internazionale – “The Art of Creative City Making by Charles Landry” a cura di Marco Rainò, con un progetto di allestimento e grafico di BRH+ (www.brh.it). Per la prima volta, una mostra retrospettiva sul lavoro di ricerca quarantennale di Charles Landry, per provare a rispondere alla domanda su come creare le condizioni affinché persone ed organizzazioni possano pensare, pianificare ed agire con immaginazione per risolvere i problemi e creare opportunità in un mondo di drammatici cambiamenti.
Il Festival continua sabato 5 settembre con quattro vernissage: si inizia alle 11.30 con “Human Forest” – progetto a cura di Analogique e Laps Architecture in collaborazione con un team multidisciplinare – che punta a ridefinire confini, significati e immaginario collettivo di un edificio storico/monumentale, Palazzo Miccichè di Favara, facendolo divenire altro: una foresta, una giungla, un luogo mentale, uno spazio laico-sacro.
A seguire l’opening del “Greta Thunberg E Pavillon: fare, creare progettare” nato dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Facultè d’Architecture La Cambre Horta di Bruxelles, a cura di Marco Imperadori.
In serata aprono i battenti “City Rebels, storie di ribellione urbana” a cura di Andrea Bartoli, e Share The Word, mostra di Seb Toussaint. City Rebels indaga il mondo dei cd. “irregolari”, della loro capacità di realizzare opere impossibili e/o inimmaginabili, del loro essere carismatici e affascinanti, del loro essere vincenti anche quando vengono sconfitti. Il vernissage sarà impreziosito da un momento di confronto sui temi dell’esibizione, un Talk con Renzo Baldoni di Mateureka.
Seb Tousseaint, attraverso il progetto internazionale “Share the World” porta l’arte contemporanea in aree in cui abitualmente non arriva, attirando l’attenzione sulle comunità vulnerabili. L’artista realizzerà il suo duecentesimo muro durante il Festival, restituendo voce e attenzione alle persone, anche a Favara.
Sarà Scenario Pubblico a curare “Dance Attack”, una serie di performance di danza contemporanea negli spazi urbani. Ripartirà la terza edizione di Prime Minister, la scuola di Politica per giovani donne di Farm e Movimenta dal prossimo anno in tante città d’Italia. Ad aprire i lavori Francesca Perani di Rebel Architette che curerà il workshop “Se fossi un Politico”.
Ed ancora tra gli altri eventi: La rassegna cinematografica itinerante di architettura a cura di Isplora, talk e lectures che vedranno tra i relatori Mario Cucinella, Benedetta Tagliabue, Maurizio Carta, Luigi Prestinenza Puglisi, Salvator-john Liotta.
Al fine di rispettare le regole sul distanziamento sociale, per partecipare agli eventi – che saranno anche fruibili online – è necessario iscriversi su https://www.farmculturalpark.com/edition/si-southitaly-architecture-festival-2020/