Giuseppe Maurizio Piscopo
Favara non finisce mai di stupirti. E’ un paese bizzarro pieno di artisti originali e un po’ folli, una porta si e una porta no, ne trovi uno. L’altro giorno ho voluto farmi una passeggiata nei luoghi spensierati della mia infanzia che non vedevo da molti anni.
Ho percorso la via Margherita, sono entrato in punta di piedi nel cortile della Ruota dove ho giocato da bambino con le mazze, le figurine, i bottoni e le monete. Le persone mi hanno riconosciuto e mi hanno offerto un caffè. Avevo voglia di rivedere la mia scuola elementare Don Bosco, così sono salito da via Zanella, la stessa strada che facevo da bambino col grembiulino nero e un cestino. Il dolce suono di un mandolino ha rallegrato la mia giornata ed ha catturato la mia attenzione, facendomi dimenticare per un momento le meschinità della vita, così come Pinocchio che era attratto dal teatro dei burattini e non andò a scuola, così anch’io invece di andare alla scuola della Grazia, mi sono fermato in via Giglia dove c’era una porta aperta a metà, da dove proveniva una musica bellissima, artigianale, quella che non si suona al Conservatorio ma che sa di vita vissuta come il suono degli artigiani che suonano mentre lavorano nella loro bottega. Come per incanto sono entrato in un altro mondo. Ero nel laboratorio di Gerlando Alaimo.
Un luogo magico senza tempo, pieno di strumenti musicali impolverati: chitarre, mandolini, arpe. Strumenti che si erano fermati ed erano rimasti per lungo tempo in silenzio, come le ragnatele di un palazzo nobiliare, che aspettano di rivivere. Così grazie alla maestria di Gerlando Alaimo un Artista fuori dal comune gli strumenti escono dal letargo e prendono nuova vita.
Gerlando nella vita ha fatto tante cose, ha avuto tante passioni, tanti hobby, si è occupato della prima radio, della prima Tv, dei trasmettitori, di fotografia. Ha lavorato per 34 anni alla Telecom. A Gerlando che non rivedevo da molto tempo ho posto alcune domande.
Da chi hai imparato a costruire e a ridare vita agli strumenti musicali?
Sono un autodidatta. Nessuno mi ha insegnato niente, mi sono aiutato con internet, collegandomi in rete e ricevendo notizie e informazioni da tanti siti e leggendo moltissimi libri sull’argomento. Sono riuscito a mettere in pratica tutte le informazioni utili grazie alla mia manualità e alle esperienze che ho vissuto in tutti questi anni.
Sai suonare qualche strumento?
No. Ho avuto sempre una forte passione per la musica, ma non suono nessuno strumento.
Quanto tempo occorre per costruire una chitarra e quali materiali usi per il restauro?
Ci vuole un bel pò di tempo!
Non compro materiali già tagliati, non compro scatole di montaggio. Tutto quello che faccio lo realizzo partendo dalle tavole. Calcola che per fare una chitarra come Dio comanda ci vogliono un paio di mesi.
Dove trovi i materiali che ti necessitano?
Li trovo in zona. Dai rivenditori di legname. Compro legnami di tantissimi anni, messi da parte e poi riutilizzati .
Che cosa provi quando risenti suonare uno strumento che hai riparato con tanta pazienza a cui hai dedicato giorni e notti?
Il bello è proprio questo! E’ il mio obiettivo principale quello di risentire quei suoni che oggi magari si sono perduti. Oggi si va verso i suoni elettronici. Io invece,sono alla ricerca e alla riscoperta dei vecchi suoni.
Quali materiali usi nel tuo lavoro?
Nel completamento degli strumenti non uso mai plastiche o vernici di nuova generazione perché modificano il suono naturale del legno. Uso la gomma lacca, delle cere particolari che si usavano nel passato. Uso i vecchi arnesi degli artigiani che costruivano strumenti straordinari e che duravano una vita ed oltre.
Hai vissuto sempre con fantasia ed originalità. Cosa c’è prima del lavoro artigiano con gli strumenti antichi?
Nasco con l’hobby dell’elettronica, poi dall’elettronica passo alla fotografia, ho collaborato con alcuni fotografi, mi ha affascinato l’aerografia, poi sono passato al digitale. Ho costruito e creato la prima radio a Favara, con mio cugino Libertino Alaimo. Dalla radio siamo passati alla creazione delle apparecchiature sia per la radio che per la televisione auto costruendo molti materiali. Dalla pensione in poi ho iniziato il lavoro con la falegnameria. Prima ho costruito i mobili fatti in casa e dopo, avendo più tempo, mi sono dedicato alla liuteria e fortunatamente sono riuscito a realizzare dei bei lavori. Ho creato un canale You Tube per dare la possibilità a tutti di vedere le fasi di costruzione e i suoni di tutti gli strumenti costruiti in questi anni di grande passione – https://www.youtube.com/channel/UCoXs9rD2neDLDOAKZDh7l4Q/videos?view_as=subscriber
Hai vissuto sempre a Favara. Ti è mai venuta l’idea di partire verso il nord?
Assolutamente no. Sono molto legato al mio paese.
Che bambino sei stato?
Tranquillo. Noi ci conosciamo da una vita e ricordo ancora quando mia madre aveva la bottega vicino casa tua e ogni tanto ti chiamava a suonare qualche pezzo con la fisarmonica giocattolo e poi ti offriva una gazzosa.
Che cos’è per te la felicità?
Quando ho la fortuna di essere sereno e soprattutto quando completo una chitarra che ricomincia a suonare le note della vita.