di Giuseppe Maurizio Piscopo
Venerdì 18 settembre al Teatro arena Vito Zappalà di Mondello ho avuto il piacere di vedere il nuovo film di Giuseppe Ferlito dal titolo Re minore. E’ un film che tutti i siciliani che amano la loro terra e le loro tradizioni devono assolutamente vedere.
“Re minore” merita un importante Premio del Cinema, spero che qualcuno possa accogliere la mia proposta. Non nascondo che in più momenti mi sono commosso e quando il film è finito sono rimasto a sognare ancora un po’ inchiodato alla mia sedia. Il film mi ha trasportato in alcuni luoghi magici della Sicilia: Burgio, Sciacca, Caltabellotta, Chiusa Sclafani, San Carlo. Una storia bellissima diretta da un regista che conosce il mestiere e le sfumature del Cinema d’Autore. E’ la storia di uno stravagante musicista sperimentale Mimì che nella natura ricerca i suoni del mondo e il significato della vita stessa.
Ad un certo momento, con la sua bella ragazza lascia Londra per ritornare nel suo paese natio. Nel film c’è un confronto artistico ed umano tra Mimì e il maestro Corona, il suo vecchio maestro di musica. Qui si innesca la metafora della doppia anima della Sicilia, quella antica e quella moderna. Una bella sceneggiatura che da Ferlito viene tradotta in immagini indimenticabili e che fanno riflettere sulla mentalità, su gli usi e costumi della nostra terra, con immagini spettacolari.
Mi ha colpito la campana che dopo un terremoto sembra crollarti addosso e va a finire nella casa paterna di Mimì. L’incendio nella casa di Corona che ha lasciato il gas acceso, per la disperazione di aver ricevuto un avviso a comparire dai carabinieri per una storia legata ai falsi diplomi.
Con un finale imprevisto e spettacolare che ricorda un racconto di Luigi Pirandello Il dovere del medico. Il film è un viaggio nel sogno della musica e della vita. Bravissimi gli attori: Letizia Toni, Gabriele Ferrantelli, Vincenzo Catanzaro, Nicola Puleo, Santo D’Aleo, Barbara Capucci. Ho amato molto i dialoghi di questo film, soprattutto quando si riferiscono al tema dei migranti, viene fuori il senso della tolleranza della nostra gente legato a Federico Secondo che ha governato la Sicilia dal 1198 al 1250.
La scena più amara è la presenza delle bare dei migranti nel giorno della festa principale. La Sicilia è ancora una terra amara, ma che ha tanto da insegnare al mondo. Andate a vedere questo film, vivrete grandi emozioni parola di Maestro.