Il nostro sciopero va nella direzione di una tutela generale, del diritto alla salute e ad una scuola di qualità, non solo nell’interesse dei docenti e del restante personale, bensì anche di alunni e genitori.
Siamo Contro
-La validazione delle “classi pollaio“. Il Ministero ha preso un’unica misura per l’anno scolastico: un solo metro fra le “rime buccali” (che consente persino 80 cm. di distanza fra i banchi); metro “statico” (neppure “dinamico”), oltre ai banchi individuali (100mila sinora quelli consegnati su 2milioni e 400mila) ed in stile “autoscontro”. Ciò produce in media ben oltre 20 alunni per classe. In Belgio massimo 10 alunni con 4 metri quadrati a testa, per Germania e Regno Unito gruppi di 15 e separazione di 2 metri (previsti anche in Spagna). Ribadiamo il nostro NO a queste misure ridicole e al vergognoso protocollo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda per il rientro.
-La farsa delle ventiduemila assunzioni che arriveranno per il prossimo anno mentre le altre latitano, come ancora più del 15% di un organico di diritto assolutamente sottostimato. Oltre la metà dei posti chiesti in più dalle scuole in sede di organico di fatto viene negato dal Ministero, persino nelle Primarie e manca almeno il 50% degli insegnanti di sostegno.
-L’ “amnesia” sul contratto. Vogliamo l’indennità di rischio (250 euro) per docenti ed Ata.
-La mancata stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno. Concorsi e discriminazioni: assunzione per i precari abilitati e con servizio. NO al precariato “usa e getta” (assunzioni a singhiozzo con licenziamento in caso di nuovo lockdown previste dal Ministro Azzolina).
PER
-Sui 209 miliardi disponibili con il recovery fund (84 dei quali a fondo perduto), ne occorrono almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il contratto ultra-scaduto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale serio per porre in sicurezza l’edilizia scolastica (NO F-35, NO 6,3mld a FIAT-FCA, NO TAV, NO BANCHE). Ribadiamo ciò che abbiamo chiesto al Governo Conte nel corso degli Stati Generali: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila Insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le classi), di 50mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 20mila fra personale di segreteria e tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani che (indici Inps) hanno diritto da subito a tutte quelle tutele inizialmente previste e poi vergognosamente ritirate in buona parte dal Governo. Giudichiamo antipedagogico il diktat delle 10 ore di videolezioni dalla prima elementare, che salgono a 15 dalla seconda alla fine delle Medie ed a 20 nel Superiore di Secondo grado, sottraendo almeno un giorno a settimana alla scuola in presenza. la Dad è stata anche riproduttrice di diseguaglianza e di arricchimento per privati: per l’Istat almeno il 30% degli alunni (di più al Sud) è stato discriminato.
-L’uscita della Scuola (Docenti ed Ata) dal sistema impiegatizio ex Dlvo 29/93, che ha eliminato il ruolo, definito il dirigente datore di lavoro, bloccato gli aumenti all’inflazione programmata ed eliminato gli scatti biennali. Vogliamo un preside elettivo (e non valutatore), stipendi europei, valorizzare l’anzianità
-Estinzione immediata della truffa contro gli Ata ex Eell
-L’ingresso nell’obbligo dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia: Assunzione precarie Infanzia e abilitati magistrali
-Vero stato giuridico per gli educatori, da equipararsi ai docenti della Primaria
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Ribadiamo ciò che abbiamo chiesto con forza nell’incontro con il Governo Conte agli Stati Generali: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le classi), stabilizzazione quindi di molti più precari di quanto previsto, anche per il personale Ata e nella Scuola dell’Infanzia, esclusi dai concorsi banditi. NO al precariato “usa e getta” (le assunzioni a singhiozzo con licenziamento previste dal Ministro Azzolina in caso di nuova chiusura delle scuole). Stabilizzazione diretta degli specializzati per il sostegno e attivazione di percorsi di abilitazione aperti a chi ha esperienza pregressa, per evitare che la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non sa nulla dell’handicap, e poi istituzione della classe di concorso specifica. Assunzione di almeno 30mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 10mila fra applicati di segreteria e collaboratori tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani che (indici Inps) avrebbero dovuto essere tutelati dal Settembre 2020. Ricordiamo che negli ultimi 30 anni sono state tagliate 300mila cattedre. Chiediamo l’assegnazione di cattedre all’organico potenziato. Sui 175 miliardi previsti nella manovra, sarebbe servito investirne immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il contratto ultra-scaduto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale serio per porre in sicurezza l’edilizia scolastica (e sono già stati persi i 3 mesi del lock down), invece di spenderne 50 in armamenti, favorire le banche e le lobbies speculative e di versarne 6,3 ad Fca-Fiat. Sui circa 40.000 edifici scolastici italiani, 582 sono vetusti, costruiti prima del 1800. l’Unicobas vuole un contratto specifico per la Scuola (per Docenti ed Ata) fuori dai diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di inflazione programmato dal Governo (cosa che ci ha fatto diventare i peggio retribuiti della Ue), nonché la rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione con l’assorbimento da parte dello stesso dell’ambito disciplinare di Insegnanti ed Ata. Questo è l’unico organismo che può stilare il codice deontologico dei docenti (figura professionale). Esigiamo il ricalcolo della rappresentanza e rappresentatività sindacale sulla base di queste elezioni di categoria a suffragio universale con diritto di assemblea in orario di servizio per tutte le sigle.
Stefano d’Errico Segretario Nazionale Unicobas Scuola & Università
Per la Segreteria Provinciale di Agrigento
avv. Rossella Carlino