Mi chiamo Antonio Bennica e sono un giovane favarese di 23 anni. Lo scorso luglio ho conseguito la Laurea triennale in “Lingue e Letterature Straniere” presso l’Università degli Studi di Palermo, e attualmente frequento il Corso di Laurea Magistrale in “Management Internazionale” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Durante il mio percorso di studi, ho avuto anche la possibilità di viaggiare e soggiornare per prolungati periodi in diversi Paesi del Mondo, principalmente in Cina, Repubblica Ceca e Spagna.
Tutto ciò nel tempo mi ha permesso di osservare le diverse realtà culturali che mi circondavano, non più da unico punto di vista, ovvero il mio, ma anche e soprattutto attraverso gli occhi, le lingue e le culture dei popoli appartenenti a quei luoghi. Tra i vari progetti ai quali ho deciso di aderire, l’esperienza dal maggiore impatto sicuramente è stata quella asiatica, durante la quale mi sono dedicato allo studio e all’analisi della resilienza del popolo cinese. Dopo decenni di instabilità e crisi economica, senza tra l’altro la possibilità di poter contare su specifiche e importanti risorse e/o punti di forza, i Cinesi sono riusciti, seppur all’interno di un contesto politico-culturale differente dal nostro, a rialzarsi e lavorare duramente, divenendo pian piano sempre più consapevoli del proprio processo di crescita che oggi li ha addirittura portati ad essere la seconda potenza mondiale.
Volgendo invece lo sguardo al nostro Paese, credo che l’Italia abbia anch’essa le carte in regola per svoltare e mirare ad una rinascita. Ma per far sì che ciò accada, occorre acquisire principalmente consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, individuabili certamente nel vasto bagaglio culturale di cui siamo in possesso e che tutto il Mondo ci invidia. Proprio per questa ragione, sono certo che attraverso un maggior impegno e uno spirito sicuramente più ambizioso, la scelta di introdurre seri e mirati investimenti nel campo dell’Istruzione si rivelerebbe fondamentale. Oltre alle varie esperienze formative relative al mio percorso di studi, credo sia altrettanto importante accennare al tempo che, in questi ultimi anni, ho deciso di dedicare alla politica giovanile aderendo al gruppo “Millenials” con il quale, tra mille difficoltà, siamo riusciti a raggiungere importanti obbiettivi: tra questi il bonus “18App”, a dimostrazione che anche in piccolo, attraverso l’interesse, la volontà e l’impegno si possono porre le basi di un possibile cambiamento.
Continuando sulla scia del patriottismo, non posso da buon favarese non volgere l’attenzione della mia analisi alla mia amata città, Favara, la quale purtroppo rischia, in un futuro prossimo, di essere vittima di un preoccupante spopolamento già evidente. I giovani favaresi, costretti per motivi di studio e/o lavorativi ad emigrare al nord Italia o addirittura all’estero, continueranno ad alimentare questo fenomeno migratorio, che inevitabilmente avrà conseguenze ancora più drastiche di quelle attuali sul nostro territorio. Si registrerà così un calo delle nascite, il quale, ad esempio, porterà negli anni ad un numero minori di iscritti presso le istituzioni scolastiche, e quindi ad una minore richiesta di insegnanti sul territorio, gravano sull’aspetto economico della nostra comunità, a mio parere già preoccupante.
Attraverso un’ampia visione che abbia fin da subito come obiettivo principale una dettagliata e funzionale programmazione, questo processo negativo potrebbe essere rallentato e perché no? Addirittura fermato. Col passare del tempo ci rendiamo sempre meno conto che il mancato utilizzo dei pochi mezzi a disposizione in interventi destinati alla generazione Young, avrà effetti catastrofici. Bisogna quindi avviare una significativa ripartenza, tutti insieme, volgendo lo sguardo anche alle sorti politiche del nostro Comune, e coinvolgendo maggiormente i giovani favaresi, miei coetanei. Proprio per questo ho deciso di dar vita ad un comitato che serva a dar voce alle nuove generazioni e non solo, e che faccia da intermediario tra la cittadinanza favarese e l’amministrazione comunale. Sono convinto inoltre che tale progetto possa innescare un processo virtuoso che veda come protagonisti i cittadini, non soltanto in vista delle prossime elezioni comunali ma anche oltre.