La Dott.ssa Russello Carmela, non è più la Responsabile dei Servizi Finanziari del Comune di Favara. La dirigente, trasferita per mobilità ad altro Ente pubblico, a chiusura del suo incarico ha trasmesso ai vari Organi comunali una Relazione sugli equilibri finanziari dell’Ente alla data del 31/10/2020, adempimento previsto dall’articolo 13 del vigente Regolamento Comunale sui Controlli Interni e del Regolamento Comunale di Contabilità.
Al suo posto, con determina n. 84 del 04-11- 2020 del sindaco, Anna Alba, viene nominato il dott. Gerlando Alba.
Nella sua relazione Carmela Russello fa un quadro completo, preciso e dettagliato di quella che è la situazione finanziaria del Comune di Favara: “La gestione finanziaria del bilancio durante la procedura di risanamento è stata disciplinata dall’articolo 250 comma 1 del d.lgs n. 267/2000, che impone l’applicazione di principi di buona amministrazione al fine di non aggravare la posizione debitoria e mantenere la coerenza con l’ipotesi di bilancio riequilibrato predisposta dallo stesso l’ente locale.“
Allo stesso tempo, la Responsabile del Servizio Finanziario, ha voluto ricordare che “Per garantire il coordinamento di tutte le attività istituzionali e al fine di evitare interruzioni al normale andamento della gestione, con particolare riguardo alle attività e servizi che per loro natura non consentono soluzioni di continuità nelle prestazioni e nelle relative spese, sono state fornite specifiche prescrizioni operative a tutti i responsabili di servizi.” Una precisazione che la Dott.ssa Russello Carmela aveva comunque già comunicato ai suoi colleghi con nota prot. n. 2840 del 17/01/2018, avente per oggetto “Comunicazione squilibrio di bilancio 2017”, per mezzo della quale, appunto, “il Responsabile del Servizio Finanziario, ha invitato tutti i responsabili dei servizi, a mettere la massima prudenza nel predisporre gli impegni di spesa, limitandoli solo ai servizi fondamentali, ai sensi dell’articolo 250 comma 1 del TUEL.“
La relazione della Dott.ssa Russello Carmela è ricca di inviti e prescrizioni, mirati per esempio a:
- richiamare l’attenzione del Responsabile del servizio patrimonio dell’Ente ad “individuare il patrimonio disponibile da alienare, predisponendo con urgenza gli atti conseguenziali, nonché per le unità immobiliari date in comodato gratuito, si evidenziava l’urgenza di redigere gli atti di locazione pena gravi danni erariali.
- rilevare la necessità di adottare misure organizzative per garantire la tempestività dei pagamenti puntando sulla digitalizzazione, e riqualificazione degli uffici e delle procedure di riscossione delle entrate al fine di garantire l’allineamento dei tempi di riscossione a quelli di scadenza delle obbligazioni.
Vengono inoltre riportate le tabelle riepilogative contenenti la rappresentazione dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese, dalle quali è desumibile lo scostamento con le previsioni assestate dell’annualità 2020 degli schemi di bilancio di previsione 2018/2020 e 2019/2021.
Più dettagliatamente nella parte corrente si evidenzia un volume di impegni superiore al volume degli accertamenti. Per l’IMU si tratta tuttavia di una situazione fisiologica destinata progressivamente ad assorbirsi man mano giungano a scadenza i termini previsti per l’intero pagamento. Invece con riguardo alla TARI alla data della relazione figura accertata la lista di carico emessa, in acconto per l’esercizio corrente, per € 5.504.180,39, importo calcolato nella misura percentuale dell’80% della TARI anno 2018, prima della rideterminazione delle tariffe approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 17 del 20/02/2020, nonché la lista di carico, emessa a conguaglio, della TARI anno 2018 per l’importo di € 489.132,50. Quindi alla data del 31/10/2020 non risulta accertata la TARI anno 2020 per l’intero importo previsto per la copertura integrale del costo del servizio pari ad € 7.099.242,74, evidenziato nel Piano Economico Finanziario anno 2019, approvato solo di recente dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 58 del 28/10/2020.
Da questa analisi, pertanto, la Responsabile del Servizio Finanziario afferma che “Ciò non ha consentito di salvaguardare gli equilibri di bilancio e garantire i flussi di cassa indispensabili per consentire il regolare pagamento del servizio“. Di conseguenza il Responsabile dell’Area Tributi non ha potuto disporre la trasmissione degli avvisi di pagamento della TARI sulla base delle tariffe e delle disposizioni regolamentari TARI per l’anno 2020, a copertura integrale del costo del servizio 2019 e 2020. Diviene, inoltre, necessario che entro il mese di dicembre 2020 venga emesso il conguaglio della TARI anno 2020.
La Dott.ssa Russello Carmela ricorda nella sua relazione che L’art. 265 comma 3 del TUEL impone l’ottemperanza alle prescrizioni ministeriali il cui rispetto viene monitorato trimestralmente dal Collegio dei Revisori dei Conti, precisando che gli “ulteriori indugi comporteranno ulteriori squilibri negli equilibri di bilancio e di cassa dell’Ente ed, inoltre, violerebbero la prescrizione 2.5 del decreto ministeriale n. 0163626 del 03/12/2019, di approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2016/2018, che così impone: “Applicare e riscuotere la TARI (tassa sui rifiuti)…..”
Dal lato dell’entrata tributaria si rileva che alcuni tributi quali IMU e Addizionale Comunale all’Irpef, non risultano accertati per l’intero ammontare, così come non risultano emesse le liste di carico a saldo della TARI 2019 e 2020, oltre che non risultano accertate le entrate derivanti dal recupero evasione per le annualità ricadenti nell’ipotesi di bilancio.
Dall’esame della movimentazione dei residui attivi, continua a rilevarsi un cospicuo volume di residui attivi e si registrano criticità di incasso nei residui attivi relativi alla TARI, ordinaria e coattiva
Alla luce del quadro normativo sopra evidenziato, si rileva che la quantificazione del fondo crediti di dubbia esigibilità calcolato con il metodo ordinario, in funzione dei dati emergenti dai preconsuntivi dell’Ente, conduce ad un importo presuntivo di € 18.404.700,37, mentre la determinazione dello stesso con il metodo semplificato determina l’accantonamento di € 12.804.676,25. Pertanto, la presunta differenza di € 5.600.024,12, quale maggiore disavanzo, potrà essere ripianato in non più di quindici annualità. Per tale ragione per ridurre.
Si rileva che il Comune di Favara ha un basso grado di solvibilità e si trova nelle condizioni di dover fare ricorso all’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria.