Il giudice per le indagini preliminari ha fissato l’udienza per il 2 dicembre per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio volontario formulata dal pm Roberto Conte, della Procura di Messina, a chiusura delle indagini per l’omicidio della giovane medico di Favara Lorena Quaranta.
Accusato di omicidio il suo fidanzato Antonio De Pace al quale viene contesto di aver ucciso Lorena Quaranta tramortendola con un oggetto e, una volta immobilizzata, di averla soffocata chiudendole le vie respiratorie con le mani. La richiesta del pubblico ministero di mandarlo a processo, sarà dibattuta nell’udienza preliminare che si celebrerà il 2 dicembre davanti al gup Fabio Pagana.
A De Pace, attualmente ristretto presso la carcere circondariale di Gazzi a Messina, vengono contestate anche tre aggravanti: la premeditazione dell’omicidio, di aver commesso il fatto contro una persona a lui legata da vincoli affettivi e convivente e per motivi abbietti e futili. L’omicidio si è verificò a Furci siculo il 31 marzo. Era stato lo stesso De Pace a chiamare i carabinieri dopo avere compiuto gesti autolesionistici. Lorena era stata trovata senza vita, uccisa.
La ragazza di Favara frequentava l’ultimo anno della facoltà di Medicina e presto si sarebbe laureata. Laurea che è arrivata alla memoria proprio qualche settimana fa. I familiari della ragazza si costituiranno parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Barba. Anche alcune associazioni che si occupano di vittime della violenza hanno annunciato che faranno lo stesso.