Gaetano Scorsone
Con una annunciata Assemblea diocesana, ieri, 19 novembre, alle ore 19.30, in diretta streaming dalla Basilica Cattedrale di Agrigento, l’Arcivescovo Francesco Montenegro e l’Arcivescovo Coadiutore Alessandro Damiano hanno presentato la Lettera Pastorale e il Piano Pastorale Diocesano.
Momento di particolare importanza per le comunità di una Diocesi, la presentazione della Lettera e del Piano Pastorale consente la divulgazione dell’insieme delle attività e delle iniziative che caratterizzano il progetto ecclesiale diocesano per l’anno in considerazione (2020/2021), segnando il cammino attraverso il quale poter raggiungere quegli obiettivi prefissati per diffondere ancor più e meglio gli insegnamenti del Vangelo.
In un contesto di perdurante stato di emergenza epidemiologica che sembra cronicizzarsi in uno stato di precarietà non solo economica ma anche e soprattutto esistenziale, dalla Chiesa agrigentina giunge una forte esortazione al Popolo dei Battezzati perché prendano in carico le sorti delle comunità di appartenenza, assicurando loro quelle cure, quelle attenzioni e quegli interventi capaci di trasformare le diffuse sofferenze e le diversificate emerse fragilità in opportunità di sano cambiamento e di positivo rilancio.
Da qui il tema del nuovo Piano Pastorale per l’anno 2020/2021 : “Sostenere la Comunità” , che sembra più un inequivocabile imperativo solidaristico rivolto al senso di responsabilità di tutti, perché tutti possano prendersi cura di tutti, affrontando insieme le difficoltà derivanti dalla pandemica emergenza sanitaria, badando di non lasciare nessuno indietro in balia dello sconforto e della solitudine, dando prova di comunità attive capaci di interagire così responsabilmente ed efficacemente da minimizzare, se non addirittura neutralizzare, le conseguenze di quei necessari atti governativi dolorosamente emanati per impedire l’ulteriore diffusione del pericoloso contagio. Auspicando una controtendenza dei vari parametri e indici che attentamente monitorano l’andamento di questa seconda ondata pandemica, sostenendo le comunità, ovvero sostenendoci a vicenda, potremmo di certo creare le premesse per accorciare, per quanto possibile, i tempi di recupero epidemiologico, in maniera tale da ritornare ad una rasserenante ordinarietà, e , al tempo stesso, attraverso un ritrovato sano orgoglio di cittadini e di cristiani, INSIEME ritornare a riscoprire, con la Grazia del Signore, il piacere di vivere e condividere “l’audacia di una nuova speranza”.