“Scrivo una lettera a questo giornale perché da cittadina favarese credo doveroso rappresentare le condizioni, sempre peggiori, in cui versa la villetta comunale “Giufà ed i paladini”.
Inizia così la lettera inviataci dalla signora Carmela Virone che vuol evidenziare lo stato in cui si trova la villa Giufà a valle di via Che Guevara a Favara. Uno spazio pubblico purtroppo da sempre lasciato in abbandono, incustodito.
Diverse sono state le proteste arrivate in Redazione come diversi sono stati gli articoli da noi pubblicati sia per evidenziare lo stato di degrado e di abbandono di questo luogo pubblico, ma anche per notificare sui diversi interventi di associazioni o gruppi politici che hanno ripulito la villa rimarcando l’assenza dell’azione dell’amministratore di turno.
Anche l’attuale sindaca all’inizio del suo mandato, unitamente ad alcuni assessori della prima Giunta e attivisti del MoVimento 5 Stelle si erano adoperati per pulire la villa di Giufà, ma evidentemente non si è continuato con quella che dovrebbe essere la normale azione amministrativa di rendere fruibile nel migliore dei modi questo spazio lasciato al totale abbandono e al degrado.
Ma ecco il testo integrale della lettera della signora Carmela Virone: “Un luogo concepito e nato per dare ai bambini e, in generale, al paese uno spazio in cui incontrarsi, passeggiare e fare sport è, ormai da anni, bersaglio di atti vandalici ai quali si aggiungono interventi pubblici alquanto discutibili. Troppi gli scempi perpetrati ai danni della villa. A cominciare dalle giostre e dai giochi per bambini distrutti da vandali che hanno potuto agire indisturbati data la totale assenza di vigilanza e custodia della villa, ai tombini che, a seguito del furto dei coperchi, sono rimasti per un lungo periodo aperti (con grave pericolo per l’incolumità di chi la frequenta), per poi essere chiusi maldestramente senza alcun rispetto per il decoro della villa. Le erbacce che crescono e prosperano ovunque sfidando una manutenzione ordinaria inesistente, alberi che non vengono potati, spazzatura lasciata a marcire sui pavimenti e nelle aiuole, le reti divelte dei due campetti mai ripristinate. Continuo?! Ecco come se tutto questo non bastasse, in questi giorni si è verificato l’ennesimo scempio, l’ ultimo (?) della serie. È accaduto che per liberare la stradella a sud della villetta dalla montagna di rami da potatura (rami di alberi non certo della villa), si è pensato bene di buttare il tutto nei terreni adiacenti la villa di Giufà senza curarsi minimamente di salvaguardare la recinzione esistente.
Tutto questo è inaccettabile! Si gioca ormai al massacro di questo paese. Possibile che non si riesce ad agire con un minimo di buon senso. Chi ha dato disposizioni in merito e,soprattutto, qualcuno ha controllato che il lavoro venisse svolto bene? Per quanto ancora accetteremo sommessamente che quel poco di buono rimasto del nostro paese venga così vigliaccamente distrutto. Ma davvero l’ Amministrazione Comunale ha intenzione di trascinarsi miserevolmente a fine mandato e portare il paese alla deriva?! Da cittadina favarese sono indignata per tutto questo. Scrivendo questa lettera non mi illudo che qualcosa cambi subito, ma denunciare i fatti e la malagestio del Paese penso sia doveroso da parte di noi cittadini, penso sia un modo per contribuire a dare inizio ad un cambio di rotta”.
SOP naturalmente dedicherà lo stesso spazio e la stessa evidenza se la sindaca, l’assessore al ramo o chiunque della parte pubblica e volesse intervenire sull’argomento.