Carmelo Sanfratello consigliere comunale Di Noi per
Sarò probabilmente controcorrente, ma il dramma della mancata raccolta dei rifiuti è attribuibile esclusivamente alle ditte che si occupano del servizio di raccolta. I cittadini e gli operatori a cui va il mio pieno sostegno, sono le principali vittime di questa assurda vicenda.
A volte scrivere o prendere delle posizioni può essere scomodo, ma abbiamo l’obbligo morale di dire le cose come stanno per correttezza e perché Favara è invasa dai rifiuti in piena emergenza Covid.
Come sappiamo, gli operatori ecologici hanno un rapporto di lavoro diretto non con il comune, ma con le ditte appaltanti, i quali ogni mese fatturano le loro prestazioni al comune il quale, verificato lo svolgimento del servizio a regola d’arte, procede con la liquidazione della prestazione.
In questi mesi, causa mancati incassi della Tari, il comune ha dapprima proceduto al pagamento delle fattura con le anticipazioni di cassa, ma finita la liquidità, non ha pagato le ditte. Occorre precisare, che il mancato incasso della Tari, è colpa esclusiva del comune che non ha mai proceduto alla creazione di un’anagrafica tributaria attendibile e non perseguita gli evasori, per lo più furbetti. Ma andiamo al nocciolo della questione.
Gli operatori ecologici non percepiscono lo stipendio da circa 2 mesi e per tale motivi oltre a dover essere pagati immediatamente, hanno ragione a scioperare, ma la loro protesta deve avvenire avverso le ditte che sono i loro datori di lavoro e non nei confronti del comune di Favara. L’ente comunale sicuramente è moroso nei confronti delle ditte che svolgono il servizio, così come lo è anche per le cooperative che svolgono i servizi socio-assistenziali e servizi per i disabili. Immaginiamo per un attimo se tutti i dipendenti delle cooperative che sono accreditate con il Comune venissero a protestare perché il comune non paga i loro datori di lavoro. Le ditte che svolgono il servizio si assumono il rischio d’impresa, troppo comodo per loro giustificare il mancato pagamento degli stipendi e scaricare l’intera responsabilità al comune. Allora possiamo cominciare a fare tutti impresa.
Ribadisco a scanso di equivoci, che gli operatori ecologici hanno pienamente diritto di ricevere gli stipendi maturati per il lavoro svolto, ma sono le loro aziende che devono corrispondere quanto dovuto e non stare in una posizione di comodità immotivata.
Occorre inoltre sottolineare la cosa più importante, così come specificato dal capitolato speciale d’appalto, in nessun caso, compreso il ritardo del pagamento dei corrispettivi dovuti, il gestore potrà sospendere il servizio, qualora il gestore (quindi le ditte) si rendessero inadempienti a tale obbligo, il contratto potrà essere risolto di diritto. Si tratta di un servizio pubblico essenziale e per tali motivi non può essere mai sospeso.
Per tale motivo, invito il sindaco a precettare le ditte allo svolgimento del servizio, e di far rispettare il contratto che sussiste tra l’ente comunale e il raggruppamento di imprese. Le ditte inoltre devono pagare immediatamente i corrispettivi dovuti ai lavoratori per i loro servizi.