Emanuele Vita
Non entro nel merito delle critiche politiche, ormai i limiti sono evidenti e spero che la lezione ci sia utile per il futuro.
Ha perfettamente sintetizzato il Direttore, serve la vocazione e quella non si inventa.
Ci tenevo soltanto a dire che è stato mortificante andare a far visita a mio padre al cimitero (mi perdonerà se lo tirò in causa per problemi così basilari) e trovare l’ingresso superiore del cimitero travolto dai rifiuti. È stato agghiacciante, non credevo ai miei occhi. Mi sono mortificato per mio padre e per tutti i defunti. La mortificazione che ho provato nel pensare che noi “vivi” non siamo capaci di rendere dignitoso almeno il posto in cui riposano i defunti della nostra città.
Non mi interessa di chi è la colpa e contro chi si deve protestare. Da cittadino dico solo che provo pietà per lo stato in cui si trova Favara. Una condizione priva di un briciolo di orgoglio, di dignità ed amor proprio. Se la mia azienda versa in condizioni pietose, per i miei clienti la colpa è mia ed io faccio di tutto per non far trasparire un disagio. Con qualsiasi mezzo.
Tutto il resto, dunque, sono faccende che deve metabolizzare il sindaco e che al singolo cittadino non devono neanche arrivare.
Spero in una rivoluzione culturale alle prossime elezioni, in un sussulto di dignità dei Favaresi.
Scusate lo sfogo, ma vedere i nostri defunti circondati da una montagna di rifiuti è stato davvero raccapricciante.