Antonio De Pace, 28enne calabrese, assassino reo confesso della fidanzata Lorena Quaranta, studentessa in medicina e chirurgia di Favara, uccisa nel marzo scorso all’interno dell’appartamento di Furci Siculo, è stato rinviato a giudizio dal GUP del tribunale di Messina Fabio Pagana.
De Pace, accusato di omicidio volontario con la contestazione di ben tre aggravanti tra le quali i futili motivi, la premeditazione e il legame affettivo, dovrà adesso affrontare il processo davanti la Corte d’Assise di Messina, prima udienza fissata il 17 marzo 2021.
Il giudice ha anche rigettato la richiesta della difesa di De Pace di accedere al rito abbreviato poiché il reato è punibile con la pena dell’ergastolo. Respinta anche la richiesta di perizia psichiatrica a cui si erano opposti sia l’accusa, con il sostituto procuratore Roberto Conte, che la parte civile, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Barba che assiste i familiari della vittima.
Accolta la richiesta di costituzione di parte civile anche di ben 8 associazioni contro la violenza sulle donne: “Insieme a Marianna”; “Genesis”; “Centro Antiviolenza al tuo fianco di Roccalumena”; “Pink Project”; “Gens Nova”, “Cedav Messina”, “Una di noi Onlus” ed “Eva Luna Onlus Messina”.
Loredana Quaranta aveva ricevuto nei giorni scorsi dall’Università di Messina la laurea in medicina e chirurgia alla memoria durante una commovente seduta del Consiglio Accademico che le ha voluto rendere omaggio. La tesi di laurea di Lorena è stata discussa da un’amica e collega, Vittoria Patorno, alla presenza dei familiari e di altri colleghi e docenti dell’università dello stretto.