Flash mob questa mattina al Tribunale di Agrigento organizzato dai Magistrati Onorari.
La nota stampa integrale :
Esprimiamo plauso e solidarietà ai colleghi che con coraggio e dignità hanno proclamato lo sciopero della fame a sostegno delle ragioni che sottendono alla nostra protesta.
Quella dei magistrati onorari, nelle funzioni di Vice Procuratori Onorari, Giudici Onorari di Tribunale e Giudici di Pace, è bene che si sappia, è una categoria nei cui confronti, sebbene fino ad ieri sia stata considerata dal ministro Bonafede un “pilastro della giustizia” proprio perché gestiamo a livello nazionale il 70/80% circa del contenzioso civile e penale, si è posta in essere una violazione dei diritti comunitari in materia di lavoro.
Lavoriamo in condizione di totale precariato, senza avere diritto ad una retribuzione certa, ad una assistenza, ad una previdenza e senza avere diritto alla garanzia di potere permanere in quellefunzioni; siamo lavoratori in nero con la particolarità che il nostro datore di lavoro è lo Stato ed in questa situazione contingente emergenziale, continuiamo a prestare il nostro servizio di caporalato senza alcuna forma di tutela da parte di quest’ultimo, anzi diventa il nemico che ci combatte con un estenuante braccio di ferro piuttosto che ammettere di avere sbagliato, cercando una fattibile e definitiva soluzione per inquadrare questa tanto bistrattacategoria che nel corso degli anni ha acquisito elevate competenze e professionalità.
A questo punto non vogliamo più solidarietà, messaggi o false promesse: pretendiamo che lo Stato provveda , in questo preciso momento, con una decretazione di urgenza, a conferirci lo status di lavoratori alle dirette dipendenze del Ministero di Grazia e Giustizia, garandendoci un trattamento economico e normativo nel rispetto dei principi costituzionali di quella Repubblica alla quale abbiamo prestato giuramento di fedeltà nello svolgimento delle funzioni che ci sono state demandate.
Al Ministro Bonafede che oggi considera il nostro “operato improntato ai criteri della spontaneità e temporaneità e noi magistrati onorari quali soggetti impiegati solo per tutelare il prestigio e la retribuzione della magistratura professionale”(affermazione alquanto discutibile), vorrei semplicemente suggerire di non emozionarsi per le parole scritte da Falcone “…. Contano più le azioni non le parole” , ma di riflettere su un altro aforisma dell’insigne magistrato: “ Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”
Rifletta Ministro perché noi non vogliamo più tacere.