Lo Schema di Statuto dell’Azienda Speciale Consortile del Servizio Idrico Integrato, votato dall’Assemblea dei sindaci e che di fatto assegna ad un Ente di diritto pubblico la gestione dell’acqua per i Comuni dell’ATI della provincia di Agrigento, non convince il Consiglio comunale di Favara.
Non è la costituzione dell’Azienda speciale Consortile in sé per sé, che viene accolta con entusiasmo già fin dalla sua costituzione in quanto riaffida all’Ente pubblico la gestione del Servizio e non più ad una SpA come era Girgenti Acque, ma sono alcuni elementi inseriti nello Statuto che ne regolamenta la gestione non convincono.
E’ stata la consigliera Marilì Chiapparo a chiedere il rinvio della trattazione, nel suo intervento ha preannunciato la presentazione di un emendamento per modificare alcuni aspetti dello Statuto e quindi ha chiesto di non trattare il punto e di rimandarlo ad una successiva riunione del Consiglio comunale. I consiglieri presenti hanno accettato l’invito e votato favorevolmente al rinvio. Tra le motivazioni per la modifica dello Statuto la Chiapparo ha evidenziato anche quella del pagamento del costo del servizio. “Non avendo il Comune di Favara una capacita di riscossione si potrebbe verificare una identica situazione come avviene per il Servizio rifiuti, ovvero una enorme evasione con l’aggravio che va ad essere spalmato su chi paga”.
L’assemblea dei sindaci dell’Ati idrico di Agrigento nel settembre del 2019 aveva votato all’unanimità la nuova gestione del servizio idrico tramite una Azienda speciale consortile e non più con una Società per azioni. Nel corso di questi anni già diversi Comuni hanno approvato lo Statuto, che ricordiamo deve essere unico per tutti i Comuni dell’ATI. Per cui crediamo che un’eventuale variazione proposta da uno qualsiasi dei Comuni dovrebbe essere approvata da tutti. Quindi l’eventuale variazione che sarà proposta e votata dal Consiglio comunale di Favara dovrebbe poi essere accettata, condivisa e quindi votata da tutti i Comuni. Potrebbe anche non essere previsto che il Consiglio comunale possa variare il contenuto dello Statuto ma può solo approvarlo oppure non approvarlo.