Il Consiglio dei Ministri si è riunito questa mattina alle ore 11.30 a Palazzo Chigi, per l’esame dell’ordine del giorno recante al primo punto: “DECRETO-LEGGE: Misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del COVID-19”. E’ stato preceduto da un incontro con le Regioni .
La bozza del decreto legge prevede una nuova stretta per portare in modo tempestivo le regioni in zona rossa, la conferma della della deroga relativa alle visite ad amici e parenti, nonché una nuova proroga al divieto di spostamento tra le Regioni, al momento in scadenza il 27 marzo.
Il Governo presieduto da Mario Draghi adotterà, dunque, in data odierna, il decreto legge “Misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del COVID-19” che imporrà una serie di restrizioni alle regole vigenti al momento.
La bozza del decreto colloca tutta l’Italia in zona rossa dal 3 al 5 aprile, periodo che si estende dal giorno che precede la Pasqua (4 marzo) a quello di Pasquetta compreso. Quindi nei giorni di sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile dovrebbe esserci una zona rossa a carattere nazionale, eccettuate le sole Regioni in zona bianca e, dunque, eccettuata la sola Sardegna.
Le sanzioni previste per le violazioni vanno da un minimo di 400 ad un massimo di 3000 euro.
Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore, con grande probabilità, lunedì 15 marzo e si tratterà, come già indicato, di un decreto legge e non di un Dpcm in quanto, ha tenuto a precisare la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini: “Il premier Draghi e questo Governo ritengono importante coinvolgere il Parlamento e avere un confronto con tutte le forze politiche”.
Il decreto legge di imminente emanazione prevede un abbassamento della soglia dell’indice di contagio Rt per entrare in zona rossa da 1,50 a 1,25.
Il ministro Speranza, nell’incontro con le Regioni, ha rivelato che dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione, che sarà più tempestivo l’ingresso in area rossa: le regioni con incidenza settimanale di contagi superiore a 250/100mila verranno inserite nell’area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute.
La bozza del decreto legge 12 marzo recita: “Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla si applicano le misure stabilite per la zona arancione”.
E’ prevista la facoltà per le Regioni di poter individuare, nel periodo nel quale sono collocate in zona arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l’incidenza” di Covid-19 “supera la soglia dei 250 contagi su 100mila nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive”.
Coprifuoco
Nella bozza del Decreto sembra non ci sia cenno all’orario del coprifuoco che, dunque, dovrebbe rimanere invariato (dalle 22:00 alle 5:00) e non anticipato come prospettato.
Cinema e teatri
Per quanto riguarda la riapertura prevista, in zona gialla, per cinema e teatri a decorrere da dal 27 marzo, la bozza non ne fa menzione. Tuttavia, la previsione di una chiusura sarebbe superflua dal momento che, fino al 6 aprile, tutta l’Italia sarà rossa o arancione. Quindi cinema e teatri resteranno chiusi (eccettuato che per le zone bianche).
Congedi parentali
Nel decreto previsti anche: congedi parentali, diritto allo smartworking e bonus baby sitter.
I congedi saranno retroattivi dal 1 gennaio 2021 e retribuiti al 50% sotto i 14 anni. Dai 14 ai 16 saranno usufruibili senza retribuzione.
Reintrodotto il diritto allo smart working per chi ha figli sotto i 16 anni.
Per i lavoratori autonomi, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine previsto il bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana.
Quindi, riassumendo, il Decreto legge, che dovrebbe estendere la sua efficacia dal 15 marzo al 6 aprile, dovrebbe prevedere:
- dal 15 marzo al 2 aprile (e nella giornata del 6 aprile) il passaggio delle regioni gialle in zona arancione;
- dal 3 (forse dal 2) al 5 aprile lockdown a carattere nazionale;
- l’introduzione del criterio dei 250 contagi a settimana ogni centomila abitanti che porterà automaticamente in zona rossa le regioni che dovessero superare il parametri;
- la possibilità di visitare parenti e amici e, quindi, la conferma della deroga già prevista nel decreto Natale del Governo Conte;
- una proroga al divieto di spostamento tra le regioni che, in mancanza, scadrebbe il 27 marzo;
- conferma dell’orario del coprifuoco;
- congedi parentali.
Notizia in aggiornamento.