Anche quest’anno, pur senza processione come imposto dalla vigente situazione pandemica e con modalità inconsuete che potremmo definire “furtive”, è stata rispettata la tradizione plurisecolare propria della nostra città: il viaggio dell’Addolorata al Calvario, il pomeriggio del lunedì della Settimana Santa, alla ricerca del Figlio.
Il Covid-19, che ha stravolto le nostre “radicate abitudini di vita”, non ha lasciato indenne il viaggio al Calvario, ovvero “U viaggiu a’ Cruci”.
Questo pomeriggio, dunque, come consuetudine, l’Addolorata ha effettuato il suo doloroso viaggio alla ricerca del Figlio, ma lo ha dovuto fare in solitaria, “di nascosto”, all’interno di un furgone chiuso, accompagnata solo da alcuni membri della Confraternita della Santa Croce del Calvario.
Si è voluta, in tal modo, sottrarla alla vista di chi, scorgendola, non avrebbe potuto fare a meno di seguirla per aiutarla a portare il peso dell’atroce sofferenza di una madre che va alla ricerca di suo Figlio sapendo che morte l’attende.
Molte, troppe madri hanno perduto il proprio figlio a causa del covid, troppe persone hanno provato l’immane sofferenza di perdere una persona cara, dolore amplificato dall’impossibilità di starle accanto per poter lenire le sue sofferenze con l’unguento del proprio affetto, troppe senza poter dare l’ultimo saluto all’amato.
Oggi, più che mai, la Madonna, giunta “furtivamente” a’ Cruci e posta ai piedi della Croce, dove “il frutto del suo seno” troverà la morte per mano dell’uomo, ci induce a riflettere, a meditare le sofferenze di quel Figlio che, fattosi uomo, ha ben conosciuto il patire essendo stato disprezzato, umiliato, reietto, lascato solo…
E la Madonna in solitudine, al Calvario rimarrà per tutta la Settimana Santa. Non ai piedi della croce, ma sotto di essa, all’interno della chiesetta del Calvario, dove è stata spostata oggi alle 21:00.
Seppure da dietro al cancello, chi lo desidera, potrà renderle omaggio e sentirsi partecipe della sua sofferenza con mente e cuore.