Ad intervenire, in seguito al nuovo sciopero attuato dagli operatori ecologici dipendenti delle ditte che hanno in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Favara è l’ex consigliere comunale Antonio Palumbo.
“Non è più tollerabile lo scarica barile sulla gestione del servizio di igiene ambientale . afferma Palumbo – il Comune di Favara si assuma le proprie responsabilità e agisca di conseguenza a tutela della salute dei cittadini e delle tasche degli onesti contribuenti”.
I netturbini da lunedì scorso hanno incrociato le braccia per protestare per il mancato pagamento degli stibendi in aretrato di ben re mesi. “La scena è purtroppo sempre la stessa – continua Palumbo – i lavoratori sono costretti a scioperare per ottenere lo stipendio che gli dovrebbe essere corrisposto dalle ditte, le quali però attendono il pagamento delle fatture da parte del Comune”.
Antonio Palumbo, inoltre, ritiene inconsistenti le giustificazioni da parte del Comune, che attribuisce lo stop nei pagamenti al mancato trasferimento di risorse da parte della Regione”. “Il servizio di igiene ambientale – continua – deve essere coperto integralmente dalla bollettazione per legge. Ciò significa che, a prescindere dall’utilizzo temporaneo di altri importi, all’ente resta comunque un debito da colmare se non svolge le dovute attività di recupero dai contribuenti”.
Per Antonio Palumbo sarebbe quindi necessario “comprendere a quanto ammonta esattamente il debito accumulato in questi 5 anni per la mancata riscossione della Tari; se il Comune è o meno in condizione di effettuare la riscossione dei tributi che è oggi solo al 28%; chi o cosa impedisce al Comune di far pagare i cittadini censiti e di scovare chi evade totalmente i tributi”.