On. Carmelo Pullara Presidente e segretario politico organizzativo di “ONDA”
“Da quando l’aula è stata stoppata a causa del presunto caso covid, un po’ per impegni non rinviabili già presi, non potendo immaginare il così lungo protrarsi dei lavori per approvare la finanziaria, ma più per scelta politica precisa, ho deciso di non partecipare più ai lavori d’aula.
C’erano tutte le avvisaglie . E non ovviamente per le vicende sulla sanità, temporalmente successive, per le quali riponendo fiducia nella istituzione magistratura, ritengo che per qualsiasi valutazione si debba attendere l’evolversi della inchiesta, chi meglio di me può dirlo vista la gogna mediatica e non solo alla quale sono stato sottoposto, dalla quale mi sono difeso da solo ivi compreso dagli sguardi sospetti e di giudizio già consolidato di buona parte della politica, non certo dalle persone, sono tante, che invece mi conoscono, infatti forse per tornaconto spicciolo, spesso si dimentica, che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio.
A Ruggero Razza, va quindi la mia massima ed incondizionata solidarietà sul piano umano e per la ricaduta sugli affetti, sapendo che significa, e gli dico di non abbassare lo sguardo e non sentirsi a disagio quando sarà in pubblico se è certo delle sue azioni non consentendo così al pregiudizio di comodo o di “forma mentis” di averla vinta. Altra cosa però è il giudizio sulla sanità, ove non ho avuto timore ad esprimere le mie critiche nel pieno del potere, come ai tempi del duo Crocetta-Lumia, quando gli altri, quasi tutti svaniti oggi, invece approfittavano della benevolenza.
Ma tornando all’aspetto più politico, ho sentito l’espressione ascari riferita ai deputati di maggioranza, cui ancor oggi appartengo senza prebende e poltrone per me o amici miei. Oppure ancora ho sentito l’espressione “vili interessi dietro al voto segreto”. Non è la prima volta che si utilizzano queste espressioni, quando le cose non vanno come ci si aspetta. Ovvero ho letto di necessità di cambiare passo o ancora di urgenza di vertici di maggioranza. Beh con queste espressioni chi le fa si erge al di sopra di tutti, direi al di sopra del mondo reale, del quotidiano, quello stesso ergersi che allontana la politica e quindi i politici dai Siciliani. Un ergersi che viene da chi da quasi 3 anni e mezzo ha governato direttamente ovvero con dirette proprie espressioni la regione siciliana. Da chi ha rivestito carica di assessore ovvero espresso burocrati, direttori, presidenti, etc occupando poltrone e gestione del potere, nel più pure senso inteso. Taluni scambiano l’ascarismo, o espressioni analoghe, per libertà o mitezza di carattere. Altri vogliono buttare fumo negli occhi, con espressioni tipo “vertici” di maggioranza come se ad oggi non li avessero fatti o ancora non esprimessero assessori in giunta, ovvero prendere le distanze dopo avere condiviso, con espressioni tipo cambiare passo. E dico perché: con voto palese sulla ipotesi, ribadisco ipotesi ed i fatti sono certo mi daranno ragione, rimodulazione trattamento economico alla portavoce della Presidenza, non di Musumeci, ma ribadisco di quella della Presidenza della Regione Siciliana, si ottengono 27 voti a favore e 26 contrari; già solo quello era un campanello di allarme notevole. A voto segreto sarebbe finita diversamente, e sapete perché?! Non per paura ma per rispetto! Che figura avrebbe fatto il Presidente Musumeci ed il Governo tutto, si il Governo, infatti non mi pare che i partiti o i vertici della coalizione abbiamo dissentito visto che l’articolo era nella proposta di finanziaria approvata dalla giunta, se palesemente su quella norma non avesse avuto la maggioranza?! Il perché di tanto voto segreto contro è anche figlio di approvazione di norme direi incomprensibili, e mi riferisco a quelle norme che accontentano pochissimi a discapito di tanti nelle medesime condizioni e li che cresce il malumore. Come cresce quando ci si rende conto che in pochi decidono le sorti di tutti, ma su tutti poi si abbatte il malumore. E non penso che sia il male di questa coalizione, basta guardare alla precedente legislatura, ma della politica in generale che va rifondata.
Fra circa un anno e mezzo si tornerà a votare, e ci dovremo presentare agli elettori. A questo punto penso sia necessario un tagliando al governo ed alla coalizione ma anche a tutto l’apparato burocratico amministrativo, fatto con chi, non solo i vertici ma soprattutto la base, si è candidato e ci ha messo la faccia. Anche i non eletti, perché no. Non solo i vertici dei partiti ma soprattutto le persone ed in primis le nuove leve, nel rispetto dell’esperienza dei più adulti, ovviamente sempre con riguardo al piano politico. Tanto di buono è stato fatto, molto ancora si può fare soprattutto nel riconquistare la fiducia dei siciliani e ciò a prescindere da chi sarà il futuro Presidente, questo vale per chi lo fa e per chi vorrebbe farlo, perché una squadra è tale, lo sport ce lo insegna. In quell’ambito avviene che chi era attaccante potrà fare anche l’allenatore ovvero il dirigente sportivo ma anche il preparatore sportivo, ovvero fare ancora l’attaccante, se si crede nella squadra altrimenti si gioca il singolo di tennis ma non si chiede agli altri aiuto solo quando c’è da di rispondere al colpo dell’avversario.
Quindi passata questa Pasqua, di cui ci ricorderemo per diversi motivi, si torni ad utilizzare un linguaggio di maggiore rispetto riflettendo sul perché di certe azioni, come fanno i buoni genitori con i figli, piuttosto che partire con l’aggressione, e ci si segga tutti, vertice e base, senza preconcetti e fini preordinati, attorno ad un tavolo per il bene dei Siciliani.
Io ho ancora fiducia in questo Governo e nel suo Presidente e sono rimasto a supporto della maggioranza a prescindere dai comportamenti o attenzioni ricevute, ma sono un uomo libero che fa politica non per bisogno e quindi non disponibile a fare l’utile idiota di nessuno e come me la pensano in tanti miei colleghi visti i risultati delle votazioni, a partire da quelle segrete”.