Il riferimento è all’astensione spontanea degli addetti al servizio di igiene ambientale, dipendenti della RTI Iseda, che ha in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per il Comune di Favara.
Sia la Società Iseda che il Comune di Favara avevano scritto alla Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, per rappresentare l’astensione, definita arbitraria, dei lavoratori, iniziata il 29 di marzo e proseguita per oltre 15 giorni.
in riferimento a ciò la Commissione di garanzia ha chiesto al comune di Favara di fornire delle specifiche informazioni su 6 punti relativi al servizio di igiene ambientale, al pagamento delle fatture e quindi alla mancata retribuzione del personale addetto.
Nel particolare la Commissione chiede: 1) il piano di rientro del debito maturato per la gestione del servizio; ovvero come il Comune di Favara intende pagare le fatture arretrate e quindi rientrare nel debito maturato con la RTI Iseda. Il punto 2) quali i canoni inadempiuti, il numero delle mensilità e il loro importo complessivo; 3) la copia del contratto e il costo annuo del servizio.
In riferimento poi alla riscossione della TARI, la tassa sui rifiuti solidi urbani, la Commissione chiede al comune di Favara 4) il gettito gli anni 2018-2019-2020 e per queste mensilità del 2021 con gli importi effettivamente incassati in relazione ad ogni singola annualità.
E ancora gli importi erogati dal Fondo di solidarietà per i Comuni e infine altri importi ricevuti a titolo di anticipazione. Per quanto riguarda questo settore le informazioni richieste dalla Commissione sono relative all’articolo 2 comma 6 della legge 146/90 e successive modificazioni, ovvero la legge che regolamenta il diritto allo sciopero e che ha istituito la Commissione.
Già nel novembre del 2020 il Comune di Favara si era rivolto alla Commissione di garanzia per evidenziare lo sciopero perpetrato dai dipendenti dell’Iseda.
Già allora la Commissione aveva evidenziato li inadenpienza del Comune di Favara nei pagamenti.
Inoltre aveva invitato il comune ad attuare ogni possibile mezzo per contraste l’evasione.
La Commissione aveva infine deliberato invitando il Comune a rispettare i termini di pagamento per i servizi di igiene ambientali entro i 30 giorni dall’emissione della fattura.