Gaetano Scorsone
Una settimana di eventi, così, si è conclusa nel suo appuntamento celebrativo, dando al tempo stesso il “via” al percorso certamente più impegnativo che esorta tutti a fare, ogni giorno, la propria parte di cittadini attivi e non più svogliati, intemperanti, o, ancora, petulanti, salomonici sedentari, teorici dell’azione altrui. . . Favara ha bisogno di tutti! Se si è potuto ancora realizzare una nuova edizione della Festa della Legalità, in un contesto dominato da limitazioni sanitarie, lo si deve all’impegno ed allo spirito di servizio di donne e uomini “normali” che si sono voluti mettere in gioco per realizzare, offrire e condividere occasioni di crescita e di miglioramento per sé, per gli altri e per la comunità intera.
Con un sistema di azione a flusso circolare e non piramidale, tutti e ciascuno abbiamo onorato le proprie responsabilità, abbiamo offerto i nostri talenti e, soprattutto, ci siamo esercitati alla condivisione, all’inclusione, al rispetto reciproco, pur mantenendo la nostra individualità senza mai sconfinare nell’autoreferenzialità, negli eccessi dell’Io dominante, dell’intransigente aridità.
Al di là di età anagrafiche, di competenze professionali, di orientamenti vari, abbiamo collaborato, operato scelte, apportato correzioni, superato ostacoli, posto alternative, arricchite e rese più efficaci iniziative varie, interagito fra noi e con soggetti esterni al nostro sistema, mai ponendo problemi ma fornendo sempre soluzioni. E se abbiamo realizzato ciò che abbiamo poi offerto alla città è perché siamo riusciti a controllare gli elementi di diversità, di divisione, lasciandoci guidare, invece, dai valori e dai sentimenti che, come forti collanti, sono riusciti a far fruttare quel particolare valore che i sociologi chiamano “capitale sociale” grazie al quale ci si pone al prossimo e alla comunità di appartenenza con maggiore positività, fiducia, rispetto, disponibilità e finanche affetto, superando le negative pulsioni dell’aggressività, della sfiducia, della rottura, dell’ isolamento cui portano l’egoismo, l’interesse personale, la faziosità, il pregiudizio, l’odio. E tutto questo non per merito di un “deus ex machina” ma perché voluto e determinato dalla nostra Favara che, come una madre attenta e premurosa, ci sta guidando verso quel futuro che abbiamo da tempo invocato in maniera errata, cioè singolarmente, e che ora possiamo e dobbiamo raggiungere efficacemente come comunità solidale, famiglia di famiglie, in cui nessuno punterà più l’indice accusatore su altri ma poserà la mano aperta sul suo cuore per sentire il generoso battito di una Favara nuova.
Nonostante le disfunzioni e i disservizi del nostro quotidiano noi del Gruppo Legalità sentiamo vivo il dovere di assolvere alla nostra missione di cittadini orientati al cambiamento, così come i poeti continuano a decantare l’Amore nonostante imperversi ancora l’odio, la Costituzione richiama i nostri DOVERI nonostante siano davvero tanti coloro che prestano più attenzione soltanto ai diritti e il Vangelo raccomandi il Bene Comune e la Carità nonostante gli egoismi e le indifferenze di una falsa modernità. Le porte della legalità – così come quelle di qualsiasi altro positivo valore- sono sempre aperte per consentire l’ingresso a tutti, nessuno escluso. . . ma se le menti e i cuori continueranno ad essere ottusamente chiusi servirà a ben poco, poiché risulterà un’ennesima occasione mancata. P.S. La foto allegata ha un suo messaggio intrinseco. . . riflettiamoci attentamente!