È stato una seduta di Consiglio comunale, quella tenutasi ieri nell’aula consiliare Falcone e Borsellino al Municipio di Favara, confusionaria, con i consiglieri vocianti, distratti, propensi più a parlare, dentro e fuori dall’aula, che a discutere ed affrontare gli argomenti inseriti all’ordine del giorno.
Ne è prova provata la decisione presa da Salvatore Di Naro presidente del Consiglio comunale che, dichiarando la sua impossibilità a poter gestire la discussione, proprio dopo una decina di minuti dall’inizio della seduta la sospende d’imperio per “impraticabilità di campo”.
Una situazione che abbiamo riscontrato tantissime volte in questi cinque anni con il presidente Di Naro che ha avuto palesi difficoltà a fare svolgere la riunione nella sua normalità. Nel particolare la situazione scatenante di ieri sera è stata la richiesta del consigliere Tonino Scalia di fare una dichiarazione di voto sul punto da votare, Conto consuntivo 2018, e che in realtà è stato uno scontro e un duro attacco non solo all’amministrazione comunale ma anche al collega Carmelo Sanfratello Battute e controbattute che hanno spinto il presidente Totò Di Naro ad alzare bandiera bianca “voi fate quello che volete senza rispettare le regole – ha detto – io non posso gestire un Consiglio comunale così e quindi sospendo la seduta”.
Alla ripresa della discussione con il voto sul Conto consuntivo i consiglieri di opposizione escono, è successo in tantissime occasioni per misurare le forze in campo, e restano in aula soltanto in 10, il numero minimo per la validità della seduta. Dicono SI al Conto consuntivo 2018 i 4 del MoVimento 5 Stelle fedeli alla sindaca, Failla, Caramazza Leonardo, Lentini e Di Naro; anche 2 del MoVimento 5 Stelle che da tempo si sono dissociati dalla maggioranza, Sanfratello e Liotta; il rappresentante del PD Gero Castronovo; i due nuovi consiglieri della Democrazia Cristiana, Giuseppe Nobile e Giuseppe Bellavia e Totò Fanara, vicino alle posizioni del Movimento Onda. Praticamente i consiglieri comunali che recentemente in un rimpasto più o meno ufficiale sorreggono la sindaca Anna Alba.
Ma la debacle, per certi versi imprevista e vi spiegheremo anche il perché, si ha quando il consigliere Giuseppe Bellavia richiede il prelievo del punto 8 ovvero “Aggiornamento del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2021/2023 ed elenco annuale dei lavori 2021. La proposta di deliberazione viene letta nel caos più totale, con ogni consigliere che discute per conto suo. Non ce ne voglia il buon presidente Salvatore Di Naro, ma non è stato decoroso assistere e vedere lo spettacolo offerto dalla massima Assise cittadina.
Ma è stato al momento della votazione che il banco è saltato. A bocciare l’aggiornamento del Piano triennale delle opere pubbliche non è stata soltanto l’opposizione che, per esempio con una consigliera Chiapparo ha spiegato il perché e ha evidenziato le cose che non andavano. A dire No è stato anche il consigliere che ha proposto il prelievo, Bellavia e anche quelli della pseudo maggioranza di Anna Alba, ecco il dettaglio: 4 SI, Di Naro, Lentini, Caramazza Leonardo e Failla ovvero gli unici del MoVimento 5 Stelle presenti in aula. 11 NO: Bellavia, Castronovo Rossana, Liotta Costa, Nobile, Sanfratello, Pirrera, Chiapparo, Fanara, Scalia e Maglio.
Ma perché è stato bocciato l’aggiornamento del Piano triennale opere pubbliche? che cosa conteneva che non doveva essere votato? Ricordiamo che si trattava solo di un aggiornamento, delle integrazioni, e per di più, alcune di queste opere già finanziate, come e ci ha detto l’ingegnere Alberto Avenia. Dopo la bocciatura non c’è stato nessun intervento né da parte della sindaca e neanche dell’assessore ai lavori pubblici, come se niente fosse successo per cui non possiamo approfondire e quindi riferirvi oltre.
La seduta poi è proseguita con l’approvazione di una integrazione al regolamento per la gestione e l’uso in concessione delle ville comunali; le nuove disposizioni sulle Società partecipate. Al momento della votazione del nuovo sistema di tassazione denominato Canone Unico Patrimoniale, che va a sostituire la Tosap, l’imposta della pubblicità e l’occupazione di suolo pubblico, la seduta è caduta per mancanza di numero legale in quanto molti consiglieri hanno preferito uscire e, a votare sono rimasti in aula soltanto in 9: Castronovo Calogero, Failla, Nobile, Costa, Liotta, Caramazza Leonardo, Lentini, Castronovo Rossana e Bellavia.