Salvatore Licata
Che la nostra sia terra complicata ed alquanto strana ne avevamo contezza, ma la conferma ci è arrivata tra ieri e ieri l’altro. Grande giubilo e commenti di apprezzamento perché si è confermata in Assemblea Ati di voler far nascere una Azienda Speciale Consortile, tra l’altro già decisa il 27 settembre del 2019 ed i cui adempimenti complementari non sono ancora stati completati. Tutto ciò, dopo due anni e mezzo dalla lettera di risoluzione contrattuale con il precedente Gestore, dopo un Commissariamento avvenuto il 9 settembre del 2020 per l’impossibilità/incapacità dell’Ati di provvedere ad alcuni adempimenti che, dopo otto mesi e mezzi non ha risolto nemmeno la Commissaria.
Si è dovuto attendere le dimissione dell’avvocato dell’Aira Commissario Prefettizio per la Gestione del Servizio e il rimbrotto con relativo sollecito della Prefettura per, adesso, avere fretta di dare vita alla nuova Azienda Speciale Consortile. E non è finita qui.
Il Piano d’Ambito è stato portato per essere deliberato in Assemblea il 29 dicembre pomeriggio, ultimi minuti prima della scadenza dei termini per accedere ai trecento milioni di investimento previsti per risollevare le condizioni delle nostre strutture atte a darci un Servizio Idrico Integrato all’altezza dei bisogni dei cittadini e per riscattare le condizioni ambientali in cui versa il nostro territorio a causa delle molte anomalie del sistema fognario-depurativo.
Il Piano d’Ambito, bisogna evidenziare, è composto da quasi 280 pagine e ci era stato fornito poche ore prima dell’Assemblea. Fu votato all’unanimità ma con la richiesta da parte di molti dei presenti di una assemblea, nel più breve tempo possibile, che consentisse di approfondire i contenuti e ne emendasse i punti non corretti qualora ve ne fossero.
L’Assemblea è stata convocata per il 26 di maggio e dopo molteplici richieste, in un clima da piena emergenza per il rischio ,immaginabile, del collasso del sistema di erogazione del SII. Sebbene il Consiglio Comunale del Comune di Licata, da me rappresentato, fosse stato tra i primi a votare lo Statuto dell’Azienda Speciale Consortile il 27 maggio 2020 e per il semplice motivo che dopo aver approfondito i contenuti del Piano d’Ambito, mi sono permesso di presentare dei rilievi di criticità che avrebbero, dal mio punto di vista, potuto compromettere e far impugnare l’atto costitutivo per un verso e la stabilità finanziaria e l’efficienza operativa della nascente Azienda , arrivando anche a raggiungere non meno di cinque milioni di euro di negativo, già alla fine del primo anno e non essendo state esaustive le risposte avute è avvenuto, in Assemblea , ciò che non si potrebbe immaginare: attacchi personali, offese personali, insinuazioni di bassa lega, diffamazione e calunnie che sono continuate anche con soggetti esterni all’Assemblea in forma mediatica, miranti a distorcere la realtà dei fatti accaduti e che noi reputiamo non degne della nostra attenzione, ne di risposta alcuna.
E’ cronaca di questi giorni cosa sta accadendo con i conti economici del precedente gestore ed a quanto ammonta il debito accumulato e ancora ad oggi i cittadini dell’Ambito di Agrigento stanno continuando a subire offese e disagi per un Servizio Idrico Integrato che non è mai stato all’altezza delle necessità di un territorio da troppo tempo vessato da mille smanie di protagonismo, anche mediatico, ma di scarsissimi costruttori di condizioni di riscatto e migliorative della nostra terra. Se, poi, la Commissaria ad acta reputa di poter provvedere tramite commissariamento all’adesione del Comune di Licata all’Azienda Speciale Consortile, così come è stata programmata oggi e non emendando i punti poco chiari e che possono procurare danni al Comune, faccia pure, presentandosi al Sindaco ed al Presidente del Consiglio, assumendosene però tutte le responsabilità consequenziali. Noi vogliamo l’Azienda Speciale Consortile e la vogliamo sana ed efficiente e lo abbiamo dimostrato con gli atti deliberati in tempi non sospetti, si dia pace chi mira ad altro.