I netturbini dipendenti delle Ditte che hanno in gestione il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Favara sono decisi a continuare la loro protesta, ovvero l’astensione dal lavoro, fino a quando non avranno corrisposti gli stipendi arretrati e già maturati, quelli dei mesi di Aprile e Maggio 2021.
Oggi è il terzo giorno dell’ennesima azione di protesta, diventata una costante a Favara, che ha visto i netturbini incrociare le braccia, venire a protestare in piazza Cavour, sotto il Palazzo comunale, e cercare un incontro, che non c’è stato, con l’amministrazione comunale e l’assessore Maria Laura Maggiore in particolare.
E’ come il cane che si morde la coda, la sua coda. Ma più stringe più si fa male, la coda è sua e fa parte del suo corpo. La questione la conoscete come noi e la viviamo ogni giorno sulle nostre spalle. Mi viene in mente quell’aneddoto di uno scolaro che doveva sostenere l’esame di licenza media e stava sostenendo l’interrogazione da parte del professore il quale, constatato che era in palese difficoltà lo incoraggiava dicendo: “Da su, pensaci la domanda è facile”. L’alunno seraficamente gli rispose: “Professò la domanda è facile, ma è la risposta che è difficile”.
Parabola significa che il problema lo conosciamo tutti e da sempre, ma è la risoluzione che manca. Il Comune non ha i soldi per pagare le Ditte; le Ditte non ricevendo i soldi dal Comune non pagano gli operai, o almeno non pagano tutto; i netturbini non ricevendo il salario non lavorano. In questo contesto si aggiunge l’alto tasso di evasione e la frittata è fatta.
Non possiamo, comunque, parlare di situazione emergenziale. Solo in questi primi sei mesi dell’anno 2021 è già successo 4 volte. Stessa cosa e con la stessa frequenza nell’anno 2020 ed anche nel 2019. Si sperava nella “ricetta magica” del nuovo super assessore Davide Romeo. Ci era parso di capire, e così ci era stato presentato, che lui fosse stato chiamato in Giunta in qualità di esperto del settore e quindi avesse pronta la soluzione al dramma, proprio di dramma si tratta. Ma dopo la confernza stampa di presentazione e di firma sulla delibera di nomina non abbiamo avuto più notizia.
Ad essere presente in strada, a discutere con i netturbini, a controbattere con le Ditte, ad interloquire con i cittadini, a denunciare ai Carabinieri, abbiamo visto la “straniera” Maria Laura Maggiore. Lei ha cercato ogni strada percorribile per venire, se non alla soluzione del dramma, almeno alla sua attenuazione. Ha avuto la simpatia dei netturbini e anche la loro fiducia. Sono tornati al lavoro credendo che Lei avrebbe risolto o comunque cercato di trovare una soluzione al problema. Ma come recita una nota filastrocca “Se l’acqua non ci sta, la papera non galleggia”.
Quindi anche queste braccia tese che quasi si toccavano e si davano la mano, nel rispetto delle limitazioni anti covid, si sono adesso riallontanate e si stanno nuovamente distanziando. Questa mattina non c’è stato l’incontro richiesto dai netturbini, “l’interlocutore del Comune sono le Ditte”. Giusto! Allora incontratevi, Comune e Ditte, debitore e creditore. Fate intervenire la Prefettura e i Sindacati, cercate e trovate la soluzione. Altrimenti abbandonate per manifesta incapacità a trovare una soluzione e demandate la gestione ad un Commissario, forse potrà fare meglio di voi.