Il consigliere comunale Gero Castronovo non ha dubbi su quelle che sarebbero le vere motivazioni che hanno spinto la sindaca di Favara Anna Alba a revocare il mandato di assessore ad Adriano Varisano.
Per l’esponente politico del PD, che si era speso in favore dell’ingresso in Giunta di Adriano Varisano poiché ritenuto “capace e disponibile ad operare per il bene della comunità”, non c’entra niente la motivazione addotta nella sua determina dalla sindaca: “Sono venuti a mancare i rapporti fiduciari che a suo tempo avevano determinato la nomina di Varisano”. Il vero motivo sarebbe scaturito dal fatto che Varisano sarebbe stato il promotore della richiesta della convocazione di un Consiglio comunale aperto per affrontare la questione dei precari che aspettano la stabilizzazione.
Anche il consigliere Gero Castronovo si dice favorevole alla convocazione di un Consiglio comunale aperto che “sarebbe servito a sgombrare il terreno dagli equivoci visto che un membro dell’amministrazione ha insinuato il sospetto che a remare contro la stabilizzazione sarebbero stati gli uffici facendo nomi e cognomi di chi si sarebbe rifiutato di firmare le carte”.
Con o senza Consiglio comunale aperto i nomi si potrebbero fare lo stesso, e soprattutto fare chiarezza sulla attuale situazione dei precari, su quelle che dovrebbero o potrebbero essere le soluzioni da apportare o percorrere altre strade.
Gero Castronovo, che ribadiamo è stato quello che aveva sollecitato l’ingresso di Varisano in giunta, ritiene pure che “dietro la revoca del suo mandato assessoriale ci sia il suo mancato voto in consiglio comunale ai due project financing motivato dal fatto che la maggioranza non abbia discusso sulla loro utilità”. Il consigliere Castronovo ipotizza anche altre sue colpe che avrebbero determinato il licenziamento di Varisano, come la richiesta “di istituire un albo fiduciario delle imprese” in attesa del quale Castronovo chiede che “vengano bloccate le gare”.