Sul problema rifiuti a Favara interviene l’ex consigliere comunale e segretario provinciale di Rifondazione Comunista Antonio Palumbo che chiede l’intervento degli organi preposti a tutela della salute pubblica
“Favara è sommersa dai rifiuti, e non interessa a nessuno. Gli stessi esponenti politici e i deputati che tra qualche mese verranno a chiedere il voto ai cittadini, al momento hanno il naso turato e guardano altrove mentre i favaresi convivono con tonnellate di spazzatura maleodorante”.
Secondo Antonio Palumbo siamo di fronte ad un’emergenza che probabilmente non ha eguali, e che soprattutto non sembra avere al momento una vera e propria soluzione. “Questo non perché la gestione dei rifiuti sia al di fuori dei poteri di un sindaco – continua Palumbo – ma perché questa amministrazione comunale per anni ha ignorato il problema: pressoché nulla è stato fatto per contrastare gli abbandoni o per potenziare la riscossione, attività che doveva essere svolta tutelando le fasce deboli ma colpendo duramente chi ‘scrocca’ un servizio pubblico”.
Secondo Palumbo tutto questo pesa sul futuro della città per cui è necessario pensare a misure straordinarie, che abbiano come unico scopo la salvaguardia della salute pubblica. “Da cittadini ci aspettiamo che quegli esponenti politici che oggi non vedono, non sentono (nel senso di annusano) e non parlano e che hanno ruoli di primo piano anche nella maggioranza di governo, propongano il ‘Caso Favara’ all’Assemblea regionale siciliana, prima che i danni siano irreparabili, pensando a misure straordinarie di tipo economico che possano permettere di superare la fase emergenziale, consci che chiunque andrà a governare la città a novembre dovrà attivarsi per evitare che la crisi si riproponga sempre più dura”.