Anna Alba non è più la sindaca di Favara, si è dimessa dalla carica quasi con rabbia. Lo si percepisce dai toni della sua nota di dimissioni postata su facebook (ne comunicato stampa ufficiale o conferenza stampa), dai termini che ha usato, ed anche dal modo. Nonostante le dimissioni “sarà costretta” a fare il sindaco per altri 20 giorni, ed inseguito vi spieghiamo anche il perché.
Anna Alba è comunque entrata nella storia di Favara. E’ stata Lei, infatti, il primo sindaco donna della storia della città chiaramontana. Nel giugno del 2016 sull’onda “grillina” che ha travolto tutto e tutti (in seguito anche loro stessi) è stata eletta a furor di popolo, conquistando anche la maggioranza assoluta in Consiglio comunale in quanto la sua avversaria, Gabriella Bruccoleri, non aveva fatto alcun apparentamento nel turno di ballottaggio. Quattordici consiglieri su 24, maggioranza assoluta e monocolore con la quale avrebbe potuto fare e sfare tutto, ma proprio tutto, tanto era il consenso e la fiducia dei cittadini.
Dall’elezione diretta del sindaco (L.R. 7/1992), con le prime elezioni nella primavera del 1993, Anna Alba è il terzo sindaco a dimettersi prima della fine del suo mandato. (In realtà il mandato era scaduto a giugno ma è stato prorogato in quanto sono state spostate al 10 ottobre 2021 le elezioni amministrative). Fu proprio il primo sindaco eletto direttamente dal popolo, il preside Gaetano Sanfilippo, a dimettersi dalla carica dopo un anno esatto. Un periodo molto difficile, con i partiti ed i suoi esponenti ancora molto forti. Dissapori che indussero il preside a dimettersi. Il secondo a dimettersi fu l’avvocato Mimmo Russello, che si dimise un anno prima della fine del suo mandato dopo aver ricevuto un avviso di garanzia a seguito della morte delle sorelle Bellavia avvenuta dal crollo di via del Carmine. Vicenda per la quale Russello è stato totalmente scagionato. Adesso le dimissioni di Anna Alba, che comunque seguono un iter burocratico particolare.
Nonostante le dimissioni Anna Alba “sarà costretta” a fare il sindaco per altri 20 giorni. Il comma 1 bis dell’art. 11 della legge Regionale 35/1997 recita infatti che: “Le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione in Consiglio”. Se Anna Alba, oltre ad annunciare le sue dimissioni su facebook, le ha anche presentate ufficialmente e protocollate, suo malgrado dovrà fare la sindaca fino al 2 agosto. Se entro questa data ci ripenserà, continuerà a fare il sindaco, se invece resterà ferma sulla sua posizione, le dimissioni diventeranno efficaci, la carica di sindaco andrà al suo vice Giuseppe Bennica, fino a quando non si insedierà il Commissario ad acta che porterà il Comune alle elezioni già programmate del 10 ottobre 2021, in questo periodo di tempo il Consiglio comunale rimane in carica.
La sindacatura di Anna Alba ha segnato la vita amministrativa di Favara fin dal suo primo atto deliberativo, anche questo entrato nella storia e che ha condizionato tutta la sindacatura: l’annunciato e tanto voluto “dissesto finanziario”. L’allora assessore alle finanza, la fedelissima Crocetta Maida, aveva spiegato in tutte le salse la necessità, anzi l’obbligo di decretare il dissesto finanziario. Da li è stata solo una strada in salita. Ma il “consuntivo” della sindacatura di Anna Alba lo rimandiamo ad altra data.