“Credevo di appartenere ad un Gruppo politico in cui la regola dell’uno vale uno avrebbe portato un processo di democrazia partecipata. Purtroppo, invece, chi doveva assumersi parte della responsabilità, non solo si è voltato dall’altra parte ma ha rappresentato un grosso ostacolo, è stato un avversario capace di colpirti dall’interno. Un onorevole latitante, che ha avvelenato i pozzi presenti sul suo territorio e reso arida tutta l’area circostante”
Nella conferenza stampa, l’ultima da sindaco Anna Alba spiega le sue motivazioni ma traccia anche un resoconto di quello che ha realizzato durante i suoi cinque anni di amministrazione. Non esita ad attaccare fortemente il MoVimento 5 Stelle ed i suoi maggiori esponenti regionali, ed usa parole di fuoco soprattutto nei confronti dell’onorevole locale , quel Giovanni Di Caro che mai cita con nome e cognome. Denuncia molto spesso la mancanza dello Stato e delle Istituzioni e spiega che le ultime settimane con i netturbini in agitazione ed i precari sul piede di guerra, le hanno fatto perdere anche la serenità personale.
“Oggi credo sia doveroso parlare alla mia comunità e spiegare in dettaglio la mia scelta di dare le dimissioni a due mesi dalla scadenza del mio mandato. Scelta che vorrei potesse essere condivisibile e comprensibile a tutti e non solo criticata e strumentalizzata come sta avvenendo in questi giorni”. Inizia così la sua comunicazione alla presenza dei giornalisti, circondata dai suoi assessori, presenti anche diversi consiglieri comunali con il testa il presidente Salvatore Di Naro “sempre al suo fianco” in tutti i momenti, felici e difficili, fin dal primo momento della sua candidatura.
Ed ecco le amare considerazioni politiche, soprattutto all’indirizzo del suo MoVimento, dei suoi portavoce, dell’onorevole “locale” mai citato con nome e cognome. “Credevo di appartenere ad un gruppo politico in cui la regola dell’uno vale uno avrebbe portato un processo di democrazia partecipata nella quale ognuno si assumesse pro quota la propria responsabilità come io ho fatto fino ad oggi e continuerò a fare fino all’ultimo giorno in cui sarò Sindaco di questa città – afferma con amarezza Anna Alba – Sicuramente con 20 deputati regionali del tuo Movimento, di cui uno persino favarese, ci si aspettava una collaborazione e un dialogo che avrebbe potuto fare la differenza. Purtroppo invece, chi doveva assumersi parte della responsabilità, non solo si è voltato dall’altra parte ma ha rappresentato un grosso ostacolo, un avversario capace di colpirti dall’interno. Cosa ci può essere di peggio del fuoco amico”?
Non solo accuse, che le hanno consentito di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, ma anche un veloce resoconto del suo operato. “Era il 21 giugno 2016 quanto abbiamo giurato fedeltà alla Costituzione con tanta emozione e voglia di metterci a lavorare per una comunità che aveva aspettative elevatissime – ricorda Anna Alba -abbiamo dichiarato il dissesto finanziario invece di aspettare che la Corte dei Conti lo dichiarasse al posto nostro. Ho sempre amministrato con coscienza ed ho cercato di garantire sempre il meglio per la mia comunità.”.
Un percorso ad ostacoli, a volte altissimi ed insuperabili, come l’emergenza per la pandemia da coronavirus. “Mi sono trovata a dover amministrare una città all’interno di una crisi sanitaria mondiale. Mai mi sarei potuta aspettare una situazione del genere. La pandemia mi ha insegnato a gestire non solo la mia paura ma la paura di tutta la mia comunità. Paura per la vita delle persone che sentivo in qualsiasi momento della giornata. È stato difficile, complicato, provante. Chi ha perso un proprio caro a causa del COVID resterà sempre nelle mie preghiere. Ringrazio tutti coloro che nei momenti difficili mi sono stati vicino e mi hanno insegnato tanto”.
Una donna sola al comando di una nave difficilissima da governare e con molti che remano contro?. “In qualità di Sindaco di Favara avrò potuto sbagliare, ma mai sotto l’influenza di altri; avrò potuto prendere decisioni discutibili ma sempre nel rispetto della legge e soprattutto ho amministrato con coscienza ed onestà non favorendo interessi di alcun soggetto a scapito della comunità”.
Anna Alba accenna anche al tentativo di sfiduciarla in Consiglio comunale. “Hanno provato ad abbattermi con la sfiducia, le hanno provate tutte per farla passare. Ci sono state numerose chiamate del guardarobiere, amico fido, con cui cercava di accaparrarsi disperatamente qualche voto, magari promettendo chissà che cosa. Purtroppo per loro la sfiducia non è passata nonostante le fortissime pressioni. Devo in questo ringraziare un consiglio comunale che ha riconosciuto l’importanza di dare fiducia ad un percorso di risanamento dell’Ente“.
Ma cosa ha fatto scatenare la molla delle dimissioni, che riubadisce, sono irrevocabili. “Le ultime settimane sono state particolarmente pesanti per me e sono stata talmente preoccupata da perdere la mia serenità personale. L’autogestione dei rifiuti, nonostante la gara che dovrebbe garantire un servizio degno alla città; operatori che arbitrariamenteprendono in ostaggio un’intera comunità che sprofonda giorno dopo giorno dentro i rifiuti; aziende che nonostante il provvedimento previsto dall’Art. 191 DEL dlgs 152/2006, che li obbliga a svolgere il servizio, stanno a guardare non garantendo la raccolta straordinaria la domenica come se l’ordinanza del sindaco non avesse effetti nei giorni feriali. Come se l’emergenza sanitaria si fermasse la domenica con buona pace di tutti, mare compreso.
Nelle ultime settimane oltre la questione rifiuti si aggiunge anche la questione precari. Sit-in non autorizzati, occupazione del palazzo di città, uffici chiusi. Non ci siamo fatti mancare nulla negli ultimi giorni. Nonostante il confronto con le parti sociali, con le rappresentanze dei lavoratori, con gli uffici, nonostante la predisposizione di tutti gli atti propedeutici, ci siamo ritrovati ancora l’ennesimo atto di protesta. Mi sono sforzata per capire il perché si sia arrivato a tanto. Qualcuno ha convinto i precari che avrebbero potuto firmare il contratto a tempo indeterminato all’indomani delle mie dimissioni, e gli stessi netturbini hanno dichiarato che dopo le mie dimissioni avrebbero ripreso il servizio. Questa è la verità”.
Qualcuno ha voluto strumentalizzare e utilizzare i precari e i netturbini per andare contro il sindaco? “Vile strategie che grava non solo sulle mie spalle ma su quelle di tutta una comunità ad oggi in ginocchio. Ecco, le mie dimissioni sono arrivate. Vedremo se da domani questi problemi saranno superati”.
Un abbandono? Una resa? “Non è un atto di codardia, ma un atto di amore per la città. Ringrazio tutte le persone che in questo percorso mi sono state al fianco mi hanno insegnato tanto. Ad ogni cittadino virtuoso che ha voluto fare la differenza. Nessuna amarezza oggi, tanto orgoglio di essere stata il primo sindaco Donna della mia comunità”.