Sabato 31 luglio, alle ore 20:00, presso il Belvedere San Francesco (nello spiazzo antistante al Convento dei frati francescani)
ci sarà una
liturgia penitenziale cittadina presieduta da don Giuseppe Cumbo – Vicario Generale dell’arcidiocesi di Agrigento.
Si tratta di una liturgia penitenziale, programmata dalla Comunità Ecclesiale Cittadina unitamente alla Fraternità Francescana, che fa da preludio al “Perdono di Assisi” o ‘Indulgenza della Porziuncola”, come più comunemente nota ed appellata.
La Portiuncola (in latino), è una piccola chiesetta situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Assisi, così denominata dalla piccola porzione di terreno su cui essa sorgeva e tra le cui mura san Francesco comprese chiaramente la sua vocazione e vi fondò l’Ordine dei frati Minori nel 1209 affidandolo alla protezione di Maria cui la chiesetta è dedicata. Fu anche il luogo in cui santa Chiara si consacrò al Signore per tutta la vita.
La ricorrenza si ricollega ad una visione avuta dal Santo: una notte del 1216, mentre Francesco era immerso nella preghiera alla Porziuncola, all’improvviso entrò una luce vivissima ed egli vide, sopra l’altare, il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di angeli. Iniziò a conversare con loro e gli chiesero che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». La sua preghiera fu accolta, ma a patto che si rivolgesse al pontefice Onorio III che gli rivolse la domanda “Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?”, il santo rispose : “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. Così, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, Francesco annunciò al popolo convenuto alla Porziuncola: Fratelli miei, voglio portarvi tutti in Paradiso”.
Da allora, il 2 Agosto si celebra la «Festa del Perdono» a Santa Maria degli Angeli, ma anche nelle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo. Dal mezzogiorno del 1° Agosto alla mezzanotte del giorno successivo chi si confessa e si comunica può lucrare l’indulgenza plenaria della Porziuncola.
A piazzale san Francesco saranno presenti vari sacerdoti che hanno dato la propria disponibilità per la confessione, ovvero per il sacramento della penitenza che porta alla riconciliazione con Dio, condizione necessaria per poter lucrare l’indulgenza plenaria unitamente alla comunione eucaristica, alla preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre e alla disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato.
Di seguito l’invito a partecipare rivolto alla cittadinanza dal Padre Guardiano del Convento di Favara, Fra Giuseppe Di Fatta:
“Carissimi fratelli e sorelle, Il Signore ci dia pace.
Ho la gioia di informarvi e invitarvi a una liturgia penitenziale sabato prossimo, in preparazione al perdono di Assisi.
Ci prepariamo insieme ad uno straordinario momento di grazia. Sarà con noi don Giuseppe Cumbo , neo vicario generale della nostra arcidiocesi. Lo vivremo attivando le solite procedure di prudenza.
Le sedie per la gente avranno il distanziamento, i presbiteri con i penitenti indosseremo la mascherina, sarà presente un servizio d’ordine.
A noi sacerdoti capita di ascoltare tanti fratelli che non si confessano da prima della pandemia.
Per questo sono convinto che la liturgia penitenziale può diventare occasione di grazia per tutti noi, espressione di comunione sacerdotale nell’esercizio del ministero, e anche la gioia di accogliere per la prima volta don Giuseppe Cumbo nella comunità ecclesiale di Favara, come vicario generale.
Don Marco gli darà il saluto ufficiale a nome di tutti noi.
I fedeli, dopo la confessione, saranno invitati a recitare una preghiera davanti all’immagine di Maria, nel giardino: riceveranno in dono dai volontari una coroncina del Rosario.
Potete divulgare questo invito nelle vostre comunità.
VOGLIO PORTARVI TUTTI IN PARADISO.
Che il grido di S. Francesco possa diventare realtà!
Un caro saluto. Pax”